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«Torno a Sanremo, ma sul palco ci sono solo io»

«Torno a Sanremo, ma sul palco ci sono solo io»

Felice Caccamo, Cesare Maldini, oppure Gianduia Vettorello e Massimo Moratti. Tra fantasia e realtà, ma provate a non ridere quando Teo Teocoli impersonifica uno dei tanti personaggi che hanno contraddistinto la sua carriera e che vengono riproposti nell’ultimo spettacolo che il cabarettista riproporrà anche sul palco del teatro Ariston il prossimo 30 dicembre nel suo one man show «La Compagnia dei Giovani» che sta totalizzando numeri da record in tutta Italia.
Un palco che lei conosce bene quello di Sanremo
«Torno sempre volentieri all’Ariston è una data cercata e mi auguro che i sanremesi non siano troppo distratti nel preparare il cenone ma vengano a seguire il mio spettacolo. Ricordo gli anni in cui ho partecipato al Festival e a come la gente mi avvicinava per manifestare tutta la loro amicizia»
A Sanremo più o meno con gli stessi personaggi di dieci anni fa al Festval, la gente non si stufa mai?
«Macché, continuo a proporre personaggi che piacciono al pubblico perché li faccio vivere. Riesco ad attualizzarli e a renderli nuovi e non è l’imitazione in sé che vince ma la storia del personaggio»
Felice Caccamo, per esempio. È sempre nel vicolo con Bruscolotti?
«Sta sempre là e vive con le sue figlie Iaquinta e Pochaontas. Quest’anno ha avuto anche una parte come attore: ha fatto Gesù Bambino nel presepe vivente di Casoria»
Per non parlare dell’imitazione di Adriano Celentano, spesso sempre più lei il molleggiato dell’originale
«Di Adriano mi limito ai classici composti tra il 1960 ed il 1963. Ricordo uno spettacolo negli anni settanta ad Alassio: le finestre davano sulla ferrovia e io cantavo il ragazzo della via Gluck. Mentre recitavo la strofa ...e sentirò l'amico treno che fischia così, "wa wa"... il treno è passato davvero fischiando: è stata una coincidenza ma la gente pensava fosse una cosa combinata e cominciò ad applaudire»
Quando lei cominciò la sua carriera esistevano solo i locali per potersi esibire e farsi conoscere dal pubblico. Poi la televisione e oggi il web con il quale Teocoli si sta misurando alla grande, come si trova?
«Molto bene. L’esperienza con GazzaTeo mi permette di essere libero da ogni schema e testare nuove caricature: non mi pongo limiti perché l’utente è libero di scegliere se guardarmi o no»
E così sono nati Ronaldinho e Balotelli e il Cesare Maldini che balla il «Cia, cia, cia». Non è che ora si metterà ad imitare anche Cassano?
«Vederlo al Milan mi rende il tifoso più felice del mondo»
Non lo ripeta un’altra volta altrimenti all’Ariston i tifosi sampdoriani diserteranno l’appuntamento e io le tronco qui l’intervista...
«Davvero non ho capito questa esagerata intransigenza da parte del presidente Riccardo Garrone. Conosco Garrone attraverso i racconti di molti amici calciatori è un uomo tutto d’un pezzo ma conosceva già prima l’impulsività di Antonio e poteva aspettarselo. Glielo dico chiaro: ha fatto la fortuna del Milan»
Non ha paura delle cassanate nello spogliatoio rossonero?
«Assolutamente. Se Garrone lo avesse perdonato avrebbe trovato un giocatore diverso. Al Milan sarà ancora più scrupoloso perché entra in un ambiente ed in una società dove non ci si possono permettere certe cose»
Cassano andrà a sostituire Ronaldinho, uno dei suoi ultimi personaggi. Vita spericolata per il brasiliano, beccato al ristorante alle 2 di notte...
«Lui direbbe “Era Presto”».
Come presto?
«Sì perché di solito Dinho sta fuori fino alle 4, poi va a Milanello a dare il latte a Pirlo e ad addormentare Pato».


Nel suo Milan anche un genoano come Boateng, è soddisfatto?
«È un giovane promettente che dovrebbe imparare a seguire di più quello che gli dice Allegri, può crescere e spero rimanga a Milano»
Se dovesse vivere in Liguria che città sceglierebbe?
«Finale Ligure, la definisco una delle perle del Mediterraneo. Nei primi anni ’60 ci passai un’estate intera: mare stupendo, viali meravigliosi e quei favolosi ruscelli dell’entroterra che ritempravano».

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