RomaLa maglia giallorossa numero 30 è pronta da giorni. Lui voleva solo la Roma e così è andata, rimanendo impassibile al «sondaggio» dellInter (che lo teneva docchio da un po di tempo) e alle sirene natalizie provenienti dallInghilterra, sponda Chelsea. Il 2010 si apre con un primo, scoppiettante, colpo di mercato: Luca Toni torna in Italia dopo 31 mesi di esilio in Germania con tre trofei di squadra e due individuali (capocannoniere in Bundesliga e in Uefa nel 2008) in tasca. Prestito gratuito per cinque mesi a 1,8 milioni netti, circa 600mila euro meno di quanto avrebbe guadagnato fino a giugno al Bayern. Poi, se tutto andrà bene, arriverà un contratto biennale.
Un affare per entrambe: Toni in giallorosso proverà a rimettersi in gioco per il Mondiale in Sudafrica, la Roma con lattaccante di Pavullo trova una soluzione tattica e un rinforzo in più per andare a caccia di un posto Champions. «Toni è il vero colpo di gennaio», il coro unanime dei procuratori. In effetti era dai tempi di Batistuta che a Trigoria non si vedeva una punta con queste caratteristiche e di questo livello. «Era quello che ci mancava, Toni è molto forte in area, generoso, fa salire la squadra e quando si gioca sulle fasce è importante avere uno come lui», il benvenuto di Ranieri, che aveva caldeggiato larrivo di un centravanti darea.
«Non vedo lora di indossare questa maglia, farò il possibile per festeggiare un traguardo importante», le prime frasi del neoromanista. Serrata la corte del club: il ds Pradè lo ha contattato un mese e mezzo fa, il presidente Rosella Sensi lo ha chiamato negli ultimi giorni per ribadirgli la sua «importanza nel progetto Roma», i compagni in azzurro De Rossi e Totti lo hanno a turno invitato a raggiungerli presto nella Capitale, specie quando la rottura con il tecnico del Bayern Van Gaal era diventata insanabile. «Luca è un attaccante solido e affidabile, un campione del mondo che fa al caso nostro, la società ci ha fatto un bel regalo», gli elogi del numero dieci della Roma.
Toni, che ha scelto di andare ad abitare proprio vicino alla casa del capitano, dopo aver giocato nel Brescia con un altro grande 10, Roberto Baggio, tornerà a far coppia con Totti. Con il quale vanta una bella amicizia fuori dal campo e unintesa eccezionale sul terreno di gioco. Dieci le partite giocate insieme in nazionale (per un totale di 557, 316 dei quali nella splendida cavalcata in Germania). I ricordi più vivi sono gli assist che Totti servì a Toni per il primo dei due gol dellattaccante emiliano, che vinsero la coriacea resistenza degli ucraini nei quarti di finale del mondiale 2006 o ancora nella fredda Minsk quando Toni segnò la sua prima tripletta azzurra. Ora lavventura comune in giallorosso, con due chiari obiettivi: ritornare ai fasti del 2008, quando la Roma lottava ancora per lo scudetto con lInter e Toni si laureava bomber della Bundesliga; vestire di nuovo lazzurro in Sudafrica: Totti manca dalla serata magica di Berlino e il suo rientro nel gruppo di Lippi sembra possibile, salute permettendo; il centravanti manca dal 21 giugno 2009, ovvero dalla scoppola rimediata a Pretoria dal Brasile in Confederations e il vero avversario è il quasi naturalizzato Amauri.
Ieri Luca Toni era già a Trigoria ad allenarsi: fratino verde, guanti scuri e scarpini bianchi, ha anche segnato un gol nella partitella giocata con i brasiliani della Roma, rientrati in ritardo dalle feste rispetto al resto della squadra. Oggi la presentazione ufficiale, poi uno spezzone di partita al Flaminio contro la Cisco Roma.
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