Trans, Gasparri: vogliono infangarmi

Gasparri al centro di gossip e malignità in parlamento. Colpa di una serata con moglie e amici nel ’96: andando a un circolo dei Parioli sbagliò strada e capitò in un viale pieno di viados. I carabinieri lo fecero accostare. Poi, a cena, raccontò a tutti l’episodio

Trans, Gasparri: vogliono infangarmi

Roma - Malignità, pettegolezzi, cicalecci. Gossip allo stato puro. In una ridda di voci incontrollate, e incontrollabili, nei palazzi del potere e nelle redazioni di giornali gira ormai qualunque diceria hard. Fra i politici più bersagliati dalle maldicenze c’è Maurizio Gasparri, presidente del gruppo Pdl al Senato. E se le chiacchiere relative a un suo presunto coinvolgimento in una retata antitrans a Roma girano sul suo conto è anche un po’ colpa sua (si fa per dire) visto che proprio l’ex esponente di An da anni, e in più occasioni, a cene o incontri di partito, ha scherzato su un banale episodio che di striscio riguardò i trans e che col passaparola romano s’è ingigantito assumendo le forme di un segreto da bisbigliare e maneggiare con cura.

Le voci su Gasparri e i viados sono tornate a circolare all’impazzata perché qualche quotidiano ha parlato del coinvolgimento di due ex ministri (e Gasparri è stato ministro) all’inchiesta su Marrazzo. Poi qualcun altro ha aggiunto un altro tratto sospetto all’identikit del politico «chiappe d’oro», ricordando che Gasparri ha abitato in via Gradoli, la stessa strada del palazzo frequentato dall’ex presidente della Regione Lazio, omettendo però di precisare che in quella via (e non in quel palazzo) Gasparri vi abitò con la famiglia oltre quindici anni fa. Insomma, nessun riferimento diretto alla persona, ma uno stillicidio indiretto, fatto di sussurri e indiscrezioni, che dài e dài alla fine hanno raggiunto l’incredulo parlamentare.

I fatti che riguardano il presunto incidente di percorso di Gasparri, per come li ha ricostruiti il Giornale, sono questi: nella primavera del 1996 (secondo il sito Dagospia il 29 aprile 1996) l’ormai ex sottosegretario agli Interni viene invitato a una cena al prestigioso Circolo del Polo, ai piedi dei Parioli, nella zona sportiva dell’Acqua Acetosa che a quei tempi (e anche in questi) la sera pullulava di donne e/o uomini in vendita con perizoma e calze a rete. La moglie di Gasparri arriva all’appuntamento in auto, in compagnia di Italo Bocchino poiché il marito, attardatosi per questioni di partito, le ha detto che la raggiungerà di lì a poco. Gasparri arriva però con molto ritardo perché, qualche minuto prima, una pattuglia di carabinieri s’era incuriosita dall’indugiare a singhiozzo di una Fiat Punto fra i viali dell’Acqua Acetosa. Lampeggiante, paletta. Gasparri, al volante della Punto, mette la freccia e accosta diligentemente al marciapiede. Si qualifica, fornisce documenti e patente ai carabinieri della gazzella del 112, spiega che stava facendo su e giù lungo quei viali pieni di circoli sportivi (c’è quello parlamentare, quello dei carabinieri, il Coni, ecc. ) perché non conosceva l’esatta ubicazione del Circolo del Polo e a causa della scarsa illuminazione, non riusciva a trovare l’entrata. Chiarito quello che poi lo stesso Gasparri ha definito un equivoco insignificante, non sappiamo se con l’aiuto degli stessi carabinieri o per conto suo, ha trovato la strada giusta ed è giunto a destinazione. Una volta al tavolo Gasparri ha sbandierato ai quattro venti l’episodio, fors’anche per giustificarsi dell’inqualificabile ritardo: «Ahò, ma lo sapete? M’hanno fermato i carabinieri qua vicino. Pensa se passava qualcuno e me vedeva, poteva pensa’ che annavo coi trans!». L’episodio per come lo abbiamo raccontato è stato confermato al Giornale dallo stesso Gasparri che sul punto non ha voluto aggiungere una parola di più, se non che «questo vociare è uno squallore vergognoso. Ma vi giuro che il primo che scrive una riga fuori posto, o che solo lascia intendere qualcos’altro, lo trascino in tribunale».

Chi organizzò quella cena al Circolo del Polo è Francesco Caroleo Grimaldi, noto avvocato romano, all’epoca presidente di un’associazione culturale (Asi) che aveva tra i suoi referenti politici proprio Maurizio Gasparri. Il Giornale ha contattato anche lui per un riscontro. «Ricordo benissimo questo episodio - spiega Caroleo Grimaldi - era il 1996, adesso non si dire esattamente se era prima o dopo le elezioni. Corrisponde al vero che organizzai una cena al circolo del Polo a cui parteciparono un centinaio di persone. Ricordo anche che Maurizio (Gasparri, ndr) che doveva essere seduto accanto a me, arrivò abbastanza in ritardo.

Quando mise piede nel circolo raccontò, suscitando nei presenti non poca ilarità, che era stato fermato dai carabinieri perché non riuscendo a trovare l’entrata del circolo aveva camminato per quei viali poco illuminati che come tutti i romani sanno a una certa ora sono frequentatissimi dai trans. Ricordo anche - continua il legale - che alla fine venne preso in giro dagli amici presenti al tavolo. I più feroci, e simpatici, furono Italo Bocchino e Peppino Valentino. Le battute non posso ripeterle...».

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