In Germania lo ricordano bene per quel rigore che, con micidiale freddezza, realizzò allOlimpico di Roma regalando ai «panzer» il mondiale del 1990 contro lArgentina di Maradona. In Italia, invece, Andreas Brehme è ancora un idolo per il popolo interista, digiuno di scudetti dallormai lontano 1989. In quella stagione memorabile per i colori nerazzurri (lo scudetto dei record), Brehme dominò nel ruolo di terzino sinistro, sia in fase di copertura, sia soprattutto da fluidificante. Per lInter il più grande di tutti in quel ruolo, dopo Facchetti.
Oggi Brehme, 44 anni, ritrova il suo vecchio allenatore Giovanni Trapattoni. Il biondo tedesco andrà infatti a fare il vice sulla panchina dello Stoccarda agli ordini del Trap. Dopo aver giocato per quattro stagioni allInter, Brehme aveva chiuso nel 1998 al Kaiserslautern, iniziando subito dopo ad allenare nelle leghe minori, fino al salto in una grande squadra della Bundesliga, sia pure come vice.
Ma gli altri artefici del tredicesimo scudetto dellInter che fine hanno fatto? Lothar Matthäus fa il ct della nazionale ungherese. Ramon Diaz allena nel suo Paese, in Argentina. Walter Zenga, Andrea Mandorlini e Alessandro Bianchi, attendono una panchina. A rappresentare la categoria degli opinionisti-commentatori in tv ci sono Giuseppe Bergomi e Aldo Serena. Gianfranco Matteoli è responsabile del settore giovanile del Cagliari e membro del cda della società presieduta da Cellino.
Gli unici ad esser rimasti legati allInter sono Riccardo Ferri, osservatore per conto di mister Mancini, e Giuseppe Baresi, responsabile del settore giovanile. In giro da qualche parte del mondo cè Nicola Berti, a suo tempo noto ai tifosi come il «cavallo pazzo» di Salsomaggiore. Ama viaggiare e gioca a golf.
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