Trasloco Chinatown Vivisarpi insiste: «Ricatti inaccettabili»

Duemila firme per la zona a traffico limitato in via Paolo Sarpi, con tempi certi e in vista di una completa pedonalizzazione, rampa di lancio verso la riqualificazione del quartiere. Dote lasciata dal presidente dell’associazione di residenti «ViviSarpi», Pierfranco Lionetto, alle commissioni consiliari riunite in seduta congiunta per affrontare i nodi della questione Chinatown. Argomento sempre spinoso, perfino adesso che s’intravede una soluzione con il trasloco dei grossisti cinesi a Gratosoglio entro il 2010. Lionetto conserva i dubbi sull’operazione: «Può essere valida, ma mi chiedo come potrà chiudersi l’affare. Le sorti dipendono dalla parola del console Limin, che ci chiede ”pazienza” senza alcun impegno formale con le autorità sul territorio. Intanto, al tavolo delle trattative, i grossisti hanno piuttosto chiesto ulteriori incentivi e garanzie affinché non si tocchi in nessun modo il sistema in via Sarpi e dintorni. Altrimenti niente trasferimento. Un ricatto che non si può accettare». Parole che rispecchiano le paure di molti cittadini nonostante le assicurazioni dell’assessore allo Sviluppo del Territorio Carlo Masseroli: «È un’operazione tra privati, eppure il Comune svolge un fortissimo ruolo di regia. Quanto all’ingrosso, il prossimo piano di governo del territorio sancirà formalmente il divieto nella zona per questo tipo di attività. Un percorso che partirà entro giugno e si svilupperà nel futuro, in parallelo alla delocalizzazione».
Al di là delle sfumature, le forze politiche ora si compattano sull’importanza di dare attuazione alla delibera sulla Ztl, approvata in giunta nell’aprile scorso.

Tranne Forza Italia che si smarca alla luce dei nuovi accordi. Le parole del capogruppo Giulio Gallera: «La proposta era nata come strumento di pressione per il trasloco. Ora non è più utile, anzi rischia di danneggiare il piccolo commercio e di isolare i residenti».

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