«Tre mesi straordinari, ora sacrifici»

«Straordinari, faticosi, più difficili del previsto». Non si nasconde Renata Polverini nel commentare i primi cento giorni di governo regionale. Tre mesi e mezzo alle prese con l’affetto della gente, la voglia di salvare quel che c’è di buono nella sanità e un’eredità di conti profondamente in rosso. «C’è stato un bel dibattito politico ma anche comprensione da parte dei cittadini che hanno capito che faremo cose importanti ma che ci vorrà inevitabilmente qualche sacrificio - analizza il presidente della Regione che annuncia un primo resoconto delle iniziative già intraprese -. Le gravi difficoltà che abbiamo trovato sono state ben superiori a quelle che immaginavamo di ereditare. A queste difficoltà si è poi aggiunta una discussione sulla manovra finanziaria che in queste ore è piuttosto calda. La nostra Regione col piano di rientro sanitario e i problemi al tetto del Patto di stabilità, aggiunge altri problemi a quelli che tutte le Regioni stanno vivendo».
Polverini punta decisa a un altro incontro con il governo. «In quel caso - conclude Polverini - allora si dovrà essere uniti: il governo deve ascoltare assieme a noi anche le Province e i Comuni visto che la scorsa settimana abbiamo sottoscritto un documento unitario. Credo ci siano spazi per contribuire alla manovra, ma dobbiamo evitare che ci sia una eccessiva penalizzazione dei servizi, che significa penalizzare i cittadini».
Un lavoro duro, meticoloso, apprezzato dal sindaco Alemanno intervenuto con la governatrice all’inaugurazione del nuovo pronto soccorso del Bambino Gesù: «Credo che Renata abbia fatto uno sforzo eccezionale per fronteggiare la situazione che si è trovata di fronte. In qualche modo quello che sta facendo mi ricorda lo sforzo che ho dovuto fare io per fronteggiare la situazione economica del Comune al mio insediamento. Renata credo sia l’unica persona in grado di riportare il Lazio in una situazione di sostenibilità economica». Per questo il primo cittadino «si augura che il governo ascolti le richieste del presidente Polverini in modo tale che non solo il Lazio, ma anche la città di Roma, possano avere una sanità sostenibile economicamente ma anche di alto livello».
Dieci e lode alla Polverini da parte del leader de La Destra Francesco Storace, meno tenero con la maggioranza: «Per quanto riguarda Polverini si nota un grandissimo impegno: per quanto concerne la maggioranza aspetto invece la scadenza dei 200 giorni». Stessa linea per Mario Abruzzese, presidente del consiglio regionale: I primi cento giorni dall’elezione del presidente Polverini? Renata è partita con il piede giusto». «È stato un periodo abbastanza difficile - sottolinea il presidente della Pisana - perché abbiamo ereditato una situazione difficile: ma è stato buon inizio, anche perché è stato affrontato immediatamente il problema più grosso e annoso, ovvero la sanità». La Regione è un ente molto difficile da gestire, soprattutto in momento in cui ci sono sprechi da un lato e tagli dall’altro - conclude Abruzzese -ma il mio giudizio sull’operato del presidente è molto positivo».
«Dopo i primi cento giorni alla guida della Regione Lazio di Renata Polverini una cosa è chiara: al centrosinistra la politica del rigore e della lotta agli sprechi non piace. Forse non è mai piaciuta - chiude il capogruppo Pdl al Consiglio regionale del Lazio Franco Fiorito-. Renata Polverini sta portando avanti un eccellente lavoro che peraltro coincide con un periodo di crisi economica generale difficilmente paragonabile a quelle del passato - prosegue -.

Il presidente ha affrontato subito il problema della sanità, che ha messo in serie difficoltà la tenuta dei conti della nostra regione, e della moltiplicazione di direzioni e consulenze che hanno finito per soffocare il sistema Lazio paralizzato dalla troppa burocrazia. Se a questo aggiungiamo che stiamo parlando di 100 giorni e non di 1825, giorno più giorno meno, che questo centrosinistra parolaio ha avuto a disposizione la risposta viene da se».

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