Tre sindaci sommersi dai rifiuti E Maroni li spedisce a casa

Caserta Tre sindaci del Casertano (Casal di Principe, Maddaloni e Castel Volturno) mandati a casa per le «gravi e reiterate inadempienze nel settore della gestione dei rifiuti - questa la motivazione del Viminale - tali da esporre a concreto e grave pericolo la salute dei cittadini e pregiudicare la salubrità dell’ambiente». Ancora da definire la posizione di altri quattro sindaci del casertano e due del napoletano. Un’altra black list che sta facendo tremare i sindaci di altre sei città: Caserta, Casapesenna, Villa Literno e Frignano e Afragola e Quarto.
I decreti di rimozione dei tre sindaci sono stati firmati l’ultimo giorno dell’anno dal Presidente della Repubblica. Solo due dei sindaci bocciati, Cristiano Cipriano di Casal di Principe (centrodestra) e Michele Farina di Maddaloni (centrosinistra), hanno annunciato che presenteranno ricorso al Tar. L’altro primo cittadino, Francesco Nuzzo di Castel Volturno (centrosinistra), magistrato, dodici giorni prima della decisione del ministro dell’Interno Roberto Maroni di sciogliere i tre comuni (come richiesto dal sottosegretario Guido Bertolaso), s’era già dimesso dall’incarico difendendosi così: «Lo Stato, nel quale credo, ha disatteso le invocazioni di aiuto per fronteggiare le emergenze di Castel Volturno».
I comuni di Casal di Principe e Maddaloni saranno retti per l’ordinaria amministrazione dalle giunte in carica, mentre Castel Volturno, non avendo un vicesindaco, sarà amministrato da un commissario prefettizio. Con la controfirma del decreto di Napolitano, si va verso lo scioglimento dei consigli comunali e quindi alle elezioni anticipate che, presumibilmente, si terranno in primavera.
Furibondi i sindaci di Maddaloni, Farina, («Da tempo la città ha superato le problematiche relative alla emergenza rifiuti», dichiara) e di Casal di Principe, Cristiano («Difficile spiegare ai cittadini i motivi di questo scioglimento: non l’ho capito neanche io», allarga le braccia). E Nuzzo aggiunge: «Abbiamo osservato le indicazioni del commissariato, tanto che abbiamo chiesto l’intervento dell’esercito con una frequenza impressionante, a causa dell’abbandono incontrollato di rifiuti su tutto il territorio da parte di delinquenti».

Il dimissionario sindaco di Castel Volturno spiega la difficile realtà: «Qui vivono circa 25mila cittadini iscritti all’anagrafe, oltre a 15mila e forse più clandestini e 20mila cittadini italiani che occupano le ville abusivamente costruite nei decenni scorsi. Gli irregolari non si riescono a controllare con i pochi vigili che abbiamo».
carminespadafora@libero.it

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