Roma - Polemiche alla Camera sulla manovra.
All’inizio della seduta il presidente, Gianfranco Fini, ha annunciato l’intenzione del governo di porre il voto di fiducia su un
maxiemendamento al decreto. Dure e immediate le proteste dell'opposizione che ha subito contestato il metodo
adottato da maggioranza e governo.
Maxiemendamento "L’emendamento per l’aula
comprende le modifiche che la commissione aveva esaminato ma
non inserito" per accelerare i propri lavori lasciandone il compito al
governo. Lo ha detto il ministro per i Rapporti con il parlamento Elio
Vito intervenendo in aula alla Camera e rilevando che la
presentazione del testo "è un fatto di trasparenza". Il ministro ha dichiarato che, rispetto al testo della commissione, le novità
consistono "nella stesura dell’articolo 60 che modifica la disciplina
della legge Finanziaria. Sono state inserite alcune misure come
quelle sulla copertura dei ticket, la totale esclusione delle autorità
indipendenti dalla nuova disciplina, semplificazioni alla
documentazione richiesta in materia di privacy".
Polemiche "È una brutta pagina", attacca Bruno Tabacci. Per Evangelisti dell'Italia dei Valori: "dire che è una
vergogna è poco".
"Mettiamo fine a questa ipocrisia.
Il ministro Tremonti non preannunci soltanto, ma ponga la fiducia
così risparmiamo due giorni di tempo e di umiliazione al Parlamento
e al Paese evitando due giorni di chiacchiere inutili". Lo ha detto
il leader dell’Idv Antonio Di Pietro durante
l’esame della Manovra economica. "Il Paese deve affrontare problemi gravissimi, e se il governo
vuole porre la fiducia si assume la responsabilità. Ma io non voglio
rientrare tra i fannulloni di Brunetta. Che senso ha annunciare
ipocritamente la fiducia per poi lasciare il Parlamento a ’giocarè
inutilmente parlando per due giorni sul nulla?" Poi l'ex Pm attacca il Govenro sui tagli alla giustizia: "la solita politica
delle due facce: mentre a parole promette più sicurezza ai cittadini,
in parlamento procede in direzione opposta tagliando i fondi alle
forze dell’ordine, ai vigili del fuoco e alle forze armate". "Si riduce il personale, si bloccano le assunzioni, si
fanno pesanti tagli strutturali - prosegue Di Pietro -, e si riducono i fondi destinati al
ministero degli interni e della difesa per un totale di 3,2 miliardi di
euro"
Tremonti: "Tesoretto non esiste" "Non ci sono tesoretti ereditati, non ci sono giacenze
nascoste" ha detto il ministro dell’Economia Giulio Tremonti. "Da tutte le parti troviamo numeri tutti con il segno meno.
Esiste una mitologia del 'tesoretto' che indica una tesoromachia che sarebbe in atto" ma, avverte il ministro nel suo intervento, "i numeri di bilancio sono
apprezzati valutati e considerati da almeno 10 soggetti diversi" fra Rgs, Corte Conti, Istat e poi gli organismi internazionali come Ocse e Fmi. Quindi Tremonti illustra la filosofia: "Ridurre il deficit
senza alzare le tasse.
È un’obiettivo in cui il governo si riconosce perfettamente".
Terzo debito al mondo Anticipando a prima dell’estate la manovra "si interrompe
una tradizione di storia finanziaria - ha detto il ministro Tremonti -. Tradizione che io definisco negativa perchè ha contribuito far avere
all’Italia il terzo debito pubblico del mondo senza avere il terzo Pil del
mondo".
Banca del Sud "Io credo profondamente
nella Banca del Sud. Il Mezzogiorno d’Italia è l’unica regione d’Europa
che non ha banche tipiche, banche proprie" ha proseguito il ministro Tremonti.
E all’opposizione che lamentava che nel Sud molte banche sono
fallite o sono state chiuse, Tremonti ha replicato così: "Il fatto che nel Mezzogiorno le banche non
ci sono più non deve essere considerata una colpa permanente del
Sud".
Nucleare nel futuro dell'Occidente Fra i temi toccati dal ministro dell'Economia durante il discorso alla Camera, anche l'energia nucleare. "Noi pensiamo che lo sviluppo del
nucleare sarà parte futura di questo Paese e dell’occidente".
Infrastrutture Basta con poche opere piccole, al via "scelte strategiche". Nel campo
delle infrastrutture "è intenzione del governo un uso attivo della
cassa depositi e prestiti", con il ruolo sia di "provvedere
finanziamenti ma anche e soprattutto, con altri soggetti fare la regia
delle grandi opere pubbliche fondamentali per questo paese", ha dichiarato Giulio Tremonti. Per
il ministro, sulle infrastrutture più che tante piccole opere a pioggia
occorre fare "grandi scelte strategiche", soprattutto al sud, che
potrà servire anche come "grande fattore di moralizzazione della
vita politica di questa paese".
Niente tagli alla sanità Nessun taglio sulla sanità per il biennio 2009 e 2010. Solo
successivamente ci saranno misure di riduzione della spesa. Lo ha spiegato il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti. Per il 2009 è stata finanziata
l’abolizione del ticket sanitario da 10 euro sulla diagnostica.
Crisi La situazione economica mondiale potrebbe peggiorare. "La crisi economica in atto nel mondo e nell’Italia può
aggravarsi", ha continuato il ministro Tremonti. "Abbiamo - ha detto - una visione
culturale e politica sufficiente per vedere cosa sta succedendo
nell’economia mondiale. È evidente che siamo oltre una possibile
soglia di rottura".
Addio all'Ici Con 150 voti a favore, 120 contro e 2 astenuti il Senato ha definitivamente approvato il decreto fiscale che cancella definitivamente l’Ici sulla prima casa, elimina la tassazione sugli straordinari per i lavoratori dipendenti del settore privato e contiene norme per la rinegoziazione dei mutui.
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