Economia

Tremonti: "Niente manovra correttiva nel 2010"

Il ministro dell'Economia smentisce l’ipotesi di una manovra correttiva circolata nel pomeriggio mentre conferma che nel 2011 il governo rispetterà gli impegni presi in sede europea ad una correzione dei conti pari allo 0,5% del pil

Tremonti: "Niente manovra correttiva nel 2010"

Roma - Il ministro dell’Economia Giulio Tremonti smentisce l’ipotesi di manovra correttiva già quest’anno mentre conferma che nel 2011 il governo rispetterà gli impegni presi in sede europea ad una correzione dei conti di uno 0,5% del pil. "Confermo l’impegno della Repubblica italiana ad una correzione dello 0,5% nel 2011 - ha affermato il ministro avvicinato da alcuni cronisti che gli chiedevano di una manovra correttiva a giugno -. Smentisco le altre voci".

Le indiscrezioni A quanto si era appreso da fonti parlamentari allo Stato sarebbero servite, per le sole spese correnti, almeno 4-5 miliardi di euro. Tra i fondi necessari vi sarebbero stati anche quelli per il rifinanziamento delle missioni all’estero per il secondo semestre 2010. Sulle indiscrezioni  subito era arrivata la smentita del viceministro dell'Economia, Giuseppe Vegas: "Mai saputo niente". Le fonti della maggioranza riferivano che la notizia sarebbe stata anticipata mercoledi sera dal presidente del consiglio, Silvio Berlusconi, durante una riunione di partito.

Programma di stabilità Ue Nel programma di stabilità presentato a Bruxelles, l’Italia ha fissato, per il 2010, un obiettivo di disavanzo in rapporto al pil pari al 5% dal 5,3% toccato nel 2009. Oggi l’agenzia di rating Standard and Poor’s ha detto che il rating "A+" assegnato al debito italiano sul lungo termine potrebbe trovare un importante fattore di sostegno nella prevista attuazione, da parte di Roma, del programma di consolidamento dei conti pubblici a partire da quest’anno.  

Finanza pubblica, stato di salute Intanto sul fronte dei conti pubblici a fine aprile dovrebbe essere presentata la Relazione unificata sull’economia e la finanza pubblica, che aggiorna il quadro macroeconomico dell’Italia. L’ultima revisione risale al patto di stabilità, presentato dal Tesoro a fine gennaio, che stima per quest’anno un pil all’1,1%, un debito al 116,9% e il deficit al 5%. Dall’anno prossimo, per effetto della nuova legge di contabilità pubblica, la Ruef (relazione unificata sull’economia e la finanza pubblica) diventerà Ref (relazione sull’economia e la finanza pubblica) e conterrà sempre l`aggiornamento delle previsioni macroeconomiche e di finanza pubblica. Per il Dpef, invece, le novità scattano già da quest’anno: non sarà più presentato entro luglio, ma entro il 15 settembre e si chiamerà "Decisione di finanza pubblica" (Dfp). Sulla base delle previsioni tendenziali e degli obiettivi indicati nella Dfp, entro il 15 ottobre sono presentati al parlamento il disegno di legge di stabilità (la vecchia Finanziaria), e il ddl Bilancio. 

Pd: "Preoccupati, governo riferisca" "Se confermata la notizia della manovra correttiva è fonte di grande preoccupazione per la fragilissima ripresa in corso: passeremmo da un decreto incentivo da 300 milioni a una manovra correttiva di 5 miliardi". Lo afferma in una nota Stefano Fassina, responsabile Economia e Lavoro del Pd. "Quali voci di bilancio sono fuori controllo, dato che il quadro macroeconomico è in linea con quello previsto allora? E' fuori controllo la spesa per beni-servizi come nel 2009? O siamo di fronte a un ulteriore aumento dell'evasione? Il governo - conclude Fassina - riferisca al più presto in parlamento".

Confindustria: "Problema serio" "I conti pubblici sono un problema serio e noi vi poniamo la massima attenzione. Su questo non c’è dubbio".

Lo ha detto il direttore generale di Confindustria, Giampaolo Galli, a margine della presentazione dell’annuario del lavoro 2009. 

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