Alessandro Parini
da Torino
Se non si sono messi daccordo prima, la recita è riuscita benissimo. Perchè David Trezeguet e Alessandro Del Piero (110 gol con la Juve il primo, 180 il secondo) martedì sera, contro il Bruges, non si erano piaciuti. E il francese, in assenza dello squalificato Ibrahimovic, non aveva nascosto il proprio disappunto: «Non mi sono divertito, dovremo parlare di un po di cose anche con Capello». Ieri, dopo avere affossato il Treviso ed essersi dati il cambio con un abbraccio accennato, i due si sono presentati davanti a taccuini e telecamere per raccontare il proprio punto di vista. Ha iniziato il francese: «Io e Alessandro ci conosciamo da quasi sei anni e siamo legati da un rapporto che va oltre quello professionale. Di lui ho stima sia come calciatore che come uomo: insieme ne abbiamo viste tante e siamo passati in mezzo a mille avventure, compreso il ko di Manchester contro il Milan nella finale di Champions. Dopo il Bruges ero arrabbiato con me stesso, per non essere riuscito a dare quello che volevo e non avere saputo aiutare Alex: lui vuole superare Boniperti esattamente come io volevo superare Platini. Poi, in campo capita anche di mandarsi a quel paese: ma sono cose che capitano a finiscono lì. Il calcio è passione e sentimento, non dimentichiamolo». Poi, la versione fotocopia di Del Piero: «Non abbiamo fatto la pace semplicemente perché non abbiamo mai litigato. Ci conosciamo da una vita: i litigi ve li siete inventati voi». Come non detto, allora.
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