Piero Pizzillo
Durissima pronuncia del tribunale fallimentare presieduto da Giovanna Dominici nei confronti di amministratori, sindaci e revisori di conti della fallita società «Festival Crociere». Con una sentenza di 11 pagine è stato seccamente respinto il reclamo contro il sequestro conservativo di beni personali, mobili e immobili (che restano congelati) di 17 persone, disposto a maggio dal giudice Renato Delucchi, sino alla concorrenza di 272 milioni e 552 mila euro. I giudici dappello, facendo proprie le considerazioni di Delucchi, respingono le tesi sostenute dagli avvocati Alberto Alberti, Roberto Cassinelli, Andrea DAngelo, Francesco Liconti e altri nellinteresse degli assistiti: Umberto Ferraro, Roberto Costaguta, Enrico Scerni, Roberto De Santis, Raffaele Bozzano, Gianfranco Bozzini, Fabrizio Pascale, Roberto Bini, Marina Acconci, Carmelo Torrente Giuseppe Ravinale, Elio Castaldini, Maurizio Civaldi Fulvio Rosina e di due eredi di Alfredo Rossi. Nel documento vengono citate le motivazioni che sono alla base del sequestro. Si va, per citarne alcune, dallillegittimità dellaumento del capitale deliberato dallassemblea di Festival il 5 aprile 2002, allomissione di alcune poste nei bilanci di esercizio al 31 dicembre del 2001 e 2002, allillegittima prosecuzione dellattività di impresa. Naturalmente i legali di sindaci, come Rosina, amministratori (Ferraro, Costaguta e Acconci) e revisori, sono pronti a riprendere la battaglia, per la discussione nel merito, che si protrarrà per mesi( verifiche, perizie, ecc). Appresa la notizia, Cassinelli ha dichiarato: «Prendiamo atto della decisione, che ovviamente non condividiamo. Affronteremo la causa nel merito, dove, al di fuori di una cognizione sommaria, siamo convinti che emergeranno le nostre ragioni». Liconti, ha detto: «Mi dispiace, ma non sono sorpreso, pur essendo convinto della bontà delle nostre tesi.
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