Troppe donne non consultano il proprio ginecologo

Solo una donna su dieci si ricorda sempre di prendere quotidianamente la pillola contraccettiva. La paura di dimenticanza è motivo di ansia. L’85 per cento delle donne inoltre vorrebbe poter disporre di un metodo anticoncezionale che non implichi alte dosi di ormoni. Questi due aspetti sono emersi da una indagine effettuata da GFK Eurisko sulla sessualità della donna, presentata mercoledì a Roma. Molte donne, ha accertato questa ricerca, scelgono il contraccettivo senza consultare il ginecologo. Esiste una diffusa disinformazione sui metodi contraccettivi capaci di rispondere alle reali attese. Solo 61 donne su cento, ad esempio, conoscono («ne ho sentito parlare»)l’efficacia e la funzionalità dell’anello vaginale che si caratterizza come il metodo che assicura una copertura mensile con una unica assunzione e presenta un basso dosaggio di ormoni. Poche donne adottano questo metodo. Nel corso della riunione romana questo aspetto del problema è stato più volte sottolineato. La professoressa Gianna Schelottto ha ricordato che, purtroppo, invece di rivolgersi al ginecologo, moltissime donne scelgono il contraccettivo consigliato dalle amiche o dalle colleghe di lavoro. Questa superficialità - spesso ispirata da vecchi pregiudizi - offusca l'importanza di quella «rivoluzione» che molti anni fa rese le donne libere di scegliere o di rifiutare la maternità. Solo un rapporto di fiducia col proprio ginecologo può aiutare a fare la scelta giusta.
Il ruolo centrale dello specialista, che esamina caso per caso vantaggi e svantaggi di questa o di quella terapia, è stato riaffermato dalla professoressa Chiara Benedetto, la quale ha ricordato che non si può mai scegliere un contraccettivo senza conoscerne le controindicazioni ed i relativi rischi. L'anello vaginale - ha spiegato - ha un basso dosaggio ormonale (il più basso rispetto alla pillola) ed offre un notevole effetto protettivo sui tumori dell'utero e dell'ovaio. «E' un contraccettivo - ha concluso - che dà serenità». A sua volta, la professoressa Vincenzina Bruno ha affermato che non bisogna avere paura di certi effetti collaterali, per esempio della trombosi venosa (che fa registrare due casi su diecimila negli ultimi anni e che molto spesso ha come concausa l'obesità, l'età avanzata, il fumo di sigaretta, l'ipertensione).

In attesa che si estenda il ricorso a questo metodo contraccettivo estremamente sicuro, la ricerca di GFK Eurisko - condotta su donne di età compresa fra i 18 ed i 45 anni - ha accertato che 28 donne su cento utilizzano contraccettivi ormonali e 26 su cento altri metodi. Il resto del campione preso in esame dichiara di non fare uso di contraccettivi. Troppa leggerezza su un problema fondamentale per la vita della donna.

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