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Troppe offese E Tedeschi sbatte la porta

«È un gioco al massacro, così si distruggono arbitri validi»

(...) «Eppure le regole ci sono. Gli arbitri sono tutori dell’ordine e in questa veste devono essere rispettati. Come i giudici», il pensiero di Tedeschi. E a chi gli fa notare che difendere la categoria è giusto, ma andarsene è un gesto che non contribuisce a ridare serenità all’ambiente, il designatore bolognese risponde: «Se continuiamo a dirci che è giusto alzare la voce ma non facciamo niente per cambiare le cose, si va allo sfascio. Criticare rimanendo all’interno non serve a nulla. Non si può continuare a far finta che vada tutto bene».
A Tedeschi non sono andate giù le accuse di qualche giornale, e non ne fa mistero: «Io ho cominciato la mia avventura da designatore con la patente di persona perbene - rivendica -. Non voglio uscirne come mezzo matto, come mi hanno dipinto alcuni giornali che sembrano house organs di certe società». Ad accusa si ribatte con accusa, e il gioco continua, nel suo circolo vizioso di complotti veri e presunti.
Dunque un’esasperazione cresciuta nel corso di questi cinque mesi, alimentata dai soliti sospetti, resa ancor più aspra dallo stillicidio di insinuazioni e mancanze di rispetto. Ma come mai aspettare fino ad ora per denunciare un malcostume non solo conosciuto, ma mai sopito? «Non pretendo che questa mia decisione faccia riflettere, ma una svolta è necessaria. Forse con la sosta ora c’è il tempo di riorganizzarsi». L’ultima cosa che vorrebbe sarebbe gettare nel caos i suoi fischietti: «Noi abbiamo una classe arbitrale composta da arbitri validissimi e giovani, che sono stati usati: si sta distruggendo la categoria. Se vogliamo andare avanti di questo passo, facciamolo, ma io non voglio restare zitto mentre succede».
Nessuna ricerca dell’immunità, nessuna pretesa di infallibilità. Ma la richiesta di rispetto: «Pur capendo che a volte è difficile accettare o subire un arbitro - conclude Tedeschi -, esistono dei limiti oltre i quali non si può andare. Ed esistono regole da applicare e autorità che devono far rispettare quelle norme.

Ma non mi sembra stia accadendo».

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