IL TRUFFATORE

Quando hanno capito che il «Fantomas» dei truffatori era tornato a colpire in zona, gli agenti del commissariato di Porta Ticinese sono andati a cercarlo in tutti i suoi possibili nascondigli. Inutilmente. Così si sono vestiti da postini, hanno informato la madre che c’era un prezioso pacco da ritirare in ufficio e hanno atteso. E lui è caduto nella trappola. Luigi Oliva, 35 anni, è il signor «100 reati» tra truffe e furti, rapine e violenze, per i quali ha accumulato condanne per 10 anni, 10 mesi e 20 giorni. Ma lui, quando la sentenza è diventa definitiva, si è subito reso latitante. Continuando a colpire, soprattutto gioiellerie dove si presentava come amico di altri clienti e pagava la merce con assegni rubati. La polizia non riusciva a trovarlo, fino a quando a Manfredi Fava, dirigente del Ticinese, è venuto in mente il «trucco dei postini». Si sono fatti prestare furgone e divise dall’ufficio postale di via Bonghi, hanno suonato in via Baroni dove abita la madre spiegando che c’era un pacco da ritirare dalle 16 in poi.

Sette agenti, finti dipendenti e clienti, si sono messi in attesa fin dalle 13 e difatti lui, furbissimo, è arrivato un’ora e mezza prima per fiutare l’aria. Quindi si è presentato allo sportello. E sono scattate le manette.

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