Cronache

Turismo addio in una Pieve senza alberghi

Franco Crosiglia

A pensarci oggi c’è da non crederci. Camminare le strade o le antiche creuze di Pieve ligure e incontrare personaggi dello spettacolo del calibro di Ava Gardner o Walter Chiari. Erano gli anni Sessanta e i due attori avevano scelto per passare una vacanza al mare uno degli alberghi più prestigiosi della nostra regione: l’Hotel Regina di Pieve Ligure. Un hotel a 5 stelle situato al di là della strada, proprio sopra la scogliera. Un hotel che oggi non esiste più. O meglio, ora ci sono degli appartamenti. Una scelta quella di trasformare attività economiche (come la ex fabbrica Orlane che produceva prodotti cosmetici) e ricettive in appartamenti che è cresciuta di pari passo col lievitare delle quotazioni degli appartamenti. Dopo l’Hotel Regina è stato il turno di Villa Betania che originariamente era di proprietà ecclesiastica e veniva utilizzata come casa vacanze per sacerdoti: l’edificio è stato ceduto a un gruppo privato che ne ha fatto un residence. Mentre gli alberghi Golfo Paradiso e Pineta Marina sono stati chiusi per essere trasformati in case di riposo. Oggi che anche il ristorante Picco ha cessato l’attività e vi si stanno realizzando degli appartamenti. Morale della favola: «Allo stato attuale a Pieve non esiste più un albergo o una pensione in cui un turista possa passare la notte, se si escludono 3 bed and breakfast che in totale hanno a disposizione meno di 10 posti letto», spiega Claudio Consigliere della pro loco.
«Pieve è un piccolo gioiello dove molti amano o amerebbero risiedere. Come tutto il Golfo Paradiso è potenzialmente molto apprezzata dai turisti stranieri e riscuoterebbe un certo interesse dei Tour Operator, soprattutto tedeschi e americani. È tuttavia caratterizzata da una ridottissima ricettività». Ha così scritto l’esperto in marketing e sviluppo turistico Umberto Curti in uno studio sul turismo a Pieve ligure. Un’analisi accurata la sua. Anzi una fotografia di un paese in cui il turismo è letteralmente scomparso.
«Alcune realtà non hanno più avuto un senso», spiega Felice Migone, vice sindaco ed ex primo cittadino per due mandati consecutivi, secondo il quale la mancanza di spiagge e i cambiamenti nei gusti sono all’origine del problema. Una posizione non condivisa dalla lista civica «Vivi Pieve» che ha organizzato un incontro pubblico intitolato «Turismo: Liguria e Golfo Paradiso. Marketing, mercati e finanziamenti». Con la partecipazione dell’assessore al Turismo della regione Liguria, Margherita Bozzano, sono state individuate le «Debolezze» dell’offerta turistica di Pieve e di tutto il Golfo Paradiso e individuate anche delle «opportunità» legate alla particolare conformazione geografica del territorio (tipo turismo sportivo ed escursionistico). L’assessore ha anche illustrato la nuova legge sui Sistemi Turistici Locali che prevede la possibilità finanziamenti pubblici. Avvertendo, però, che «serve anche spirito imprenditoriale». «Sono scettico sulla capacità e sulla voglia imprenditoriale dei cittadini di Pieve», è stata la reazione immediata di consigliere.

Mentre a raccogliere i maggiori applausi tra il pubblico è stata la domanda di un ascoltatore: «Ma Pieve vuole veramente uno sviluppo turistico?».

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