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Turismo sessuale e aids: un Paese in ginocchio

Il governo moldavo non conosce ancora con esattezza i dati dell’Hiv. Ma il virus dilaga, così come il turismo del sesso, soprattutto a Chisinau

Turismo sessuale e aids: un Paese in ginocchio

Aids e turismo sessuale. Ecco un’altra piaga della Moldavia, sempre più profonda. Gli uomini di affari arrivano dall’Europa e a Chisinau vanno a caccia di ragazze nei locali privati. Le pagano per trascorrere la notte assieme, in tanti casi le mantengono per mesi in appartamenti del centro. E loro, bellissime, che magari arrivano dai villaggi e dalla povertà più nera, si lasciano abbindolare da due regali e da qualche promessa. Che non viene mai mantenuta.

Il turismo per sesso dilaga in Moldavia, così come l’Hiv. Ma al momento è difficile avere numeri certi sulla diffusione del virus. “Stiamo cominciando solo ora a stilare delle statistiche – racconta Valeriu Beril, presidente di una delle regioni più popolose della Moldavia – E da poco abbiamo aperto un centro vicino all’ospedale grazie a un progetto finanziato dagli Stati Uniti”. 

Beril racconta che la crescita del contagio in Moldavia è più alta rispetto all’Africa e che anche la sifilide è assai diffusa. La Moldavia si sta attrezzando per fronteggiare l’Hiv: il governo obbliga gli stranieri che investono nel Paese a effettuare il test Hiv prima di rilasciare i permessi per consentire l’avvio di un’attività. E se per caso qualche straniero che lavora a Chisinau e dintorni contrae la malattia, allora è obbligato ad andarsene.  

“Secondo i moldavi – spiegano gli assistenti sociali – l’Aids è una malattia portata dagli Occidentali. In gran parte è vero, ma c’è ancora molta strada da fare e ci sono tanti aspetti del problema che vanno fatti conoscere ai giovani”. Da qualche tempo sono partite le campagne di sensibilizzazione. Ed è già un primo passo. 

(foto di Marco Serazio)

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