La notizia doveva essere il deposito di quattro testamenti biologici, «garantiti» da un testimone deccezione come Grazia Francescato, ex leader dei Verdi, oggi dirigente di Sinistra Ecologia e Libertà. La notizia in realtà è stato il motivo del mancato deposito dei quattro testamenti biologici. Lesponente nazionale non si è presentata ieri in corso Torino a Genova, ma i quattro candidati di Sel decisi a fare testamento erano pronti, con i loro moduli in mano. Hanno anche posato per i fotografi insieme al funzionario dellufficio anagrafe. Ma alla fine sono usciti senza lasciare alcunché.
E allora perché ci hanno ripensato allultimo momento, nonostante il gesto fosse un segnale deciso in campagna elettorale, una «scelta forte per la laicità e per il diritto a decidere da soli il proprio fine vita», come ha detto Stefano Quaranta, uno dei quattro candidati? Forse perché il funzionario ha inizialmente spiegato loro che per fare testamento occorreva prendere appuntamento, mentre loro avevano solo dato appuntamento ai giornalisti? No, neppure questo è il motivo vero, perché gli uffici si sarebbero comunque dimostrati disponibili a procedere, visto che a Genova non cè esattamente la coda di persone ansiose di far sapere ufficialmente come interrompere la loro vita.
Piuttosto, tra le spiegazioni offerte dal funzionario dellanagrafe, cera quella che il Comune, per ricevere la busta chiusa contenente le penultime volontà, chiede 14,62 euro per diritti di cancelleria o registrazione. Insomma, un contributo per rendere «vero» il documento depositato. Ben 14,62 euro per niente, perché la busta vale carta straccia, il testamento biologico non ha efficacia alcuna perché non previsto e probabilmente presto espressamente azzerato dalla legge.
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