Tursi manda la lettera di sfratto alla bocciofila per fare la moschea

Tursi manda la lettera di sfratto alla bocciofila per fare la moschea

Il fantasma della moschea, per gli abitanti del Lagaccio, si sta trasformando giorno dopo giorno in un coinquilino in carne ed ossa. Ieri l'ennesima apparizione. Una lettera inviata dal Comune all'associazione «Amici di via Napoli» ha alimentato nuove proteste. «La civica amministrazione - spiega Milena Pizzolo, assessore al Patrimonio del Municipio Centro Est - nel giugno del 2008 aveva firmato un atto di concessione, per dare al circolo ricreativo del Lagaccio di via Bianco un'area verde per farne un campo da bocce e un giardino da attrezzare per i residenti. Oggi è arrivata nero su bianco la comunicazione della revoca della concessione per motivi d'interesse pubblico».
La Pizzolo non ha dubbi: la causa di questo dietro front da parte del Comune è legata alla costruzione della moschea, che per uno «strano» scherzo del destino dovrebbe sorgere proprio nell'area confinante con il circolo degli «Amici di via Napoli». Anzi, da ieri sarebbe più logico parlare di vere e proprie «invasioni» di campo, oltre alle «okkupazioni» da parte del centro sociale «Terra di nessuno», che a sua volta gioca al tiro alla fune per conquistarsi una porzione di terreno nella medesima area contesa. A questo punto è evidente che per gli abitanti del quartiere il bel giardino resterà un sogno, mentre la moschea diventerà, nonostante le proteste, sempre più reale.
«E' accaduto un fatto gravissimo - aggiunge la Pizzolo -. Noi non riusciamo ad intravedere nessun motivo d'interesse pubblico in questa scelta del Comune. Il 2 febbraio scorso il Municipio aveva chiesto l'acquisizione degli atti di concessione agli uffici di Palazzo Tursi e solo ora, per conoscenza, riceviamo una lettera di risposta. Avremmo dovuto pronunciarci su questa faccenda, ma come al solito, senza ascoltare il nostro parere, il Comune ci ha scavalcato». Millequattrocento metri quadrati di verde sono andati letteralmente in fumo per «motivi di pubblico interesse», che a detta della Pizzolo e dei comitati cittadini del Lagaccio, si traducono con una sola parola: moschea. «Il tanto ventilato interesse pubblico in realtà sarà solo quello dei musulmani - aggiunge l'assessore -. Questo fatto ci preoccupa, non tanto in sé per l'area verde vietata al circolo, ma perché in questa retromarcia si può leggere chiaramente la volontà di andare avanti con la costruzione del centro di culto islamico. Il sindaco ha preso in giro gli Amici di via Napoli con incontri e promesse da marinaio, quando in realtà sapeva che l'intera vicenda si sarebbe risolta in questo modo».
Nel tardo pomeriggio di oggi, alle 18, nella sala municipale di Oregina, si terrà un'assemblea pubblica sul tema della moschea e della revoca della concessione dell'area verde. «Siamo soddisfatti del corteo che abbiamo organizzato venerdì scorso - dice Felice Ravelli, presidente del comitato cittadini del Centro Est -. Eravamo numerosi e non ci siamo fatti intimorire dagli attacchi di persone che nel corso della manifestazione ci hanno minacciato. Non ci fermeremo e continueremo nella nostra battaglia, perché vogliamo essere ascoltati, e soprattutto desideriamo che al Lagaccio non venga minato l'equilibrio che faticosamente abbiamo conquistato nel corso degli anni.

Continueremo ad organizzare cortei e bloccheremo la città più e più volte, fino a quando il sindaco non si deciderà a desistere dai propri propositi, che a tutto servono, tranne che ascoltare le esigenze dei cittadini».

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