Sono salvi, almeno per il momento, i piccoli abitanti dei parchi di Nervi. Salvi dalla cattura e dallo sterminio, proposto dal ministero dell'Ambiente alle Regioni Liguria, Lombardia e Piemonte, per contenere il numero degli scoiattoli grigi, specie non autoctona che, negli anni, è entrata in competizione con il «nostro» scoiattolo rosso.
Nel piano presentato dal ministero attraverso una lettera inviata anche al Comune di Genova, si faceva riferimento a tutti i Cip e Ciop del Nord ovest. Troppi e troppo affamati. Tanto da creare, in alcuni casi, anche problemi alle coltivazioni. Ma non è il caso degli esemplari genovesi, che non si sarebbero mai spinti al di fuori del confine del parco.
«Come amministrazione comunale, non siamo direttamente responsabili per la gestione di questo tipo di animali - spiega l'assessore ai Parchi del Comune di Genova, Roberta Morgano -, ma di certo siamo contrari a qualsiasi tipo di intervento cruento». Tursi sta così portando avanti, in associazione con l'università di Genova, un censimento dei piccoli animali. Che, negli anni, sono diventati le mascotte del parco levantino. A quel punto, numeri alla mano, si deciderà come e se intervenire. «Una volta valutato il numero reale degli scoiattoli - dice l'assessore Morgano -, si potrà decidere al meglio quale strategia utilizzare per contenerne lo sviluppo».
Per la difesa degli animaletti, quelli che i genovesi «chiamano» battendo tra loro due gusci di noce, si erano schierati rapidamente cittadini, associazioni ambientaliste e politici. «La proposta contenuta nella lettera del ministero dell'Ambiente era quella di sistemare trappole per la cattura e poi procedere all'uccisione - racconta Roberta Morgano -, ci sono molti atri modi per pensare di gestire lo scoiattolo grigio che è residente del parco da diversi anni».
L'animale dalla coda grigia, di origine americana, è stato introdotto negli anni '60 nei parchi.
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