Cronache

In tutta la Liguria una vita da cani

In tutta la Liguria una vita da cani

Paola Balsomini

Prezzi modici, spiaggia attrezzata, ampio parcheggio e ingresso libero per fido. Sfogliando le pagine delle riviste dei tour operator, in Liguria la selezione dei turisti va al di là dei più semplici standard qualitativi. Chi infatti possiede un animaletto non può fare altro che girare paese per paese, alla ricerca di un posto che lo accolga a braccia o «zampe» aperte. E non è facile perchè le due riviere non hanno certo lo scettro di borghi particolarmente accoglienti, almeno per cani e uccellini. I divieti, da Loano a Celle, da Savona ad Albenga, riguardano infatti sia gli animali a quattro zampe sia i volatili che hanno come unica colpa quella di cinguettare un pò più dell’uomo e, magari, in orari più consoni al riposo. Così, fatta eccezione del sindaco di Finale Ligure Flaminio Richeri che ha dato il via libera in tutti gli esercizi pubblici a padroni e animali, ecco che quasi ovunque esistono divieti che, secondo l’Enpa (Ente Nazionale protezione animali), favoriscono l’abbandono. In realtà i sindaci, da ponente a levante, non hanno perso tempo, studiando ordinanze certamente inusuali.
A Cairo Montenotte, ad esempio, il sindaco Franca Belfiore ha vietato l’ingresso ai cani nei pubblici esercizi in cui si somministrano alimenti e bevande (bar, ristoranti, pizzerie) e nei negozi in cui vengono venduti generi alimentari. Come dire, niente spesa per la casalinga che al mattino esce con fido al guinzaglio. Niente bistecca, pagnotta e acqua minerale, almeno se l’accompagnatore è solito farsi capire con un «bau».
Il Comune più severo invece è Alassio che tenta con l’ordinanza numero 275 di reprimere «fenomeni che si traducono quotidianamente in fatti dannosi e pericolosi per l’incolumità pubblica». Che sia Barbonicino o Alano Gigante poco importa: i cani non possono entrare in nessuno dei giardini pubblici della località balneare e quelli vaganti nel territorio «senza museruola o non al guinzaglio saranno catturati a cura del servizio veterinario della A.s.l e inviati al canile autorizzato dal Comune a spese del proprietario». Attenzione quindi a non farsi scappare l’animaletto, perchè, oltre ad una giornata di sofferenza per la bestiola ci sarà anche da mettere mano al portafoglio (le multe vanno dai 50 ai 500 euro).
Guai poi a portare al mare, almeno a Rapallo, il proprio cane. I turisti con fido al seguito evidentemente non hanno certo vita facile e l’Enpa ha pubblicato sul proprio sito gli indirizzi email dei comuni ed enti turistici ai quali inviare le proteste per la pessima accoglienza riservata a chi possiede un animale domestico.
Niente spesa, niente passeggiata ai giardini, niente bagno.

Insomma, una vita da cani.

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