Tutta la poesia della Basilicata dai calanchi allo Ionio più blu

Tutta la poesia della Basilicata dai calanchi allo Ionio più blu

«Lo vede, sembra la Cappadocia con i suoi pinnacoli oppure l'Arizona con i canyon, ma né in Turchia né nell'Ovest americano hanno queste ginestre e i fichi d'India, figuriamoci gli ulivi dall'olio così dolce». Non esiste guida più innamorata dei Calanchi Lucani di Don Pierino Dilenge, il parroco di Aliano, che conosce questo paesaggio western, 500 ettari di superficie tra le valli del torrente Sauro e dei fiumi Agri e Basento, fatto di argilla, come le... anime della sua parrocchia, la seicentesca Chiesa di S. Luigi Gonzaga, ove sono custodite una splendida Madonna cinquecentesca e una coeva croce bifronte. Tra queste creste di sabbia, ove volteggia l'avvoltoio divino sacro agli antichi egizi e fanno tana le volpi, Don Pierino conduce volentieri sui set dove hanno girato film Pier Paolo Pasolini, Lina Wertmüller, Giuseppe Tornatore e Mel Gibson, e soprattutto è stato confinato per otto mesi e otto giorni Carlo Levi.
L'autore di «Cristo si è fermato a Eboli», ha dedicato brani memorabili ai calanchi - «e d'ogni intorno altra argilla bianca senz'alberi e senza erba, scavata dalle acque in bocche, in coni, in piagge d'aspetto maligno, come un paesaggio lunare... e d'ogni parte non c'erano che precipizi di argilla bianca, su cui le case stavano come liberate nell'aria...». Levi ha dipinto i volti dei pastorelli di Aliano, facendoli posare sul terrazzo, con vista sul Pollino, di quella che ora è la sua Casa Museo - al piano terra, nell'antico frantoio vi è raccolta una collezione di attrezzi contadini e di folkloristiche maschere «cornute» -, quadri ora custoditi nel Museo di Arte Contemporanea di Piazza Garibaldi. Da Aliano, in uno scenario composto da crinali a lama di coltello e guglie aguzze, che si alternano a ondulate colline coltivate a grano saraceno, si raggiunge la ghost town di Craco, un paese fantasma che sorge dall'anno Mille su di uno sperone di roccia, abbandonato dopo la frana del' 69, dove le case sono raggomitolate intorno alla Torre Normanna e al campanile della Chiesa Matrice di S. Nicola, e le scalinate appaiono tutte attorcigliate. Non c è alcun abitante a parte le pecore di un pastore che di cognome fa Duca e si atteggia a signore di questo villaggio che fece da rifugio ai cavalieri templari.
E' molto scenografico anche il borgo di Tursi con la sua Rabatana, il quartiere-belvedere fondato e fortificato dai Saraceni nel X secolo, covo dei briganti lucani, che è un intrico di vicoli, archi, cunicoli, gradinate affacciato su un gruviera di grotte argillose. Quasi non si riuscirebbe a trovare l'uscita dalla Rabatana se non fosse per gli ardimentosi anziani che, in cambio della promessa di una preghiera per il loro viaggio nell'aldilà da pronunciare nel vicino, splendido Santuario di S. Maria dell'Anglona, un gioiello degli scalpellini medioevali che sul portale incisero in bassorilievo l'Agnello insieme agli Evangelisti, indicano la strada verso Valsinni. Questo paese che compare improvvisamente tra i tornanti è legato visceralmente al mito e ai versi della poetessa Isabella Morra, eroina letteraria del '500 ma anche proto femminista, che riuscì con la sua penna a vincere le maglie dell'isolamento e le angherie inflittole dai fratelli tra le mura del castello normanno dove risiedeva.
Uccisa con la scusa della relazione platonica con un barone spagnolo, rivive nelle rivisitazioni in costume e nelle interpretazioni che Rosario Mauro elargisce con amore ai viaggiatori che si spingono sulla vetta di Valsinni, accompagnandoli anche tra i gafii, i passaggi coperti a volta del borgo. La sera si sceglie Bernalda, per fare lo struscio in Corso Umberto, e prendere un caffè nel bar Cinecittà dell'ottocentesco Palazzo Margherita, sperando di trovare ai tavolini qualche star di Hollywood, invitata da Francis Ford Coppola e da sua figlia Sofia a trascorrere una vacanza in quello che adesso è la loro residenza nel paese di origine, che vanta un castello aragonese dai due massicci torrioni affacciato su tutta la valle del Basento e la pregevole Chiesa di San Bernardino in stile romanico. Il giorno dopo, ci si tuffa con piacere nel Mar Ionio sulle spiagge del Metapontino, nel litorale della Marina di Pisticci, magari raggiungendo in barca il Porto degli Argonauti. Il... vello d'oro della costa lucana è proprio questo eco porto di lusso, anche resort, da far invidia a tutto il Mediterraneo.
Per informazioni: Agenzia di Promozione Territoriale della Basilicata, tel. 0971.507611, www.

aptbasilicata.it, Pro Loco di Valsinni, www.parchiletterari.it/morra; Pro loco di Aliano, tel. 0835.568038, www.aliano.it; Comune di Craco, www.comune.craco.mt.it. Per dormire www.portodegliargonauti.it, tel. 0835. 470065.

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