Roma - «Giù le mani da Amici miei» intima il social network Facebook, dalla pagina creata dal giornalista Franco Bagnasco, che vanta oltre 50mila membri e dunque non è cosa da poco. Non va giù a molti che trentacinque anni dopo gli schiaffi alla stazione di Firenze e la «supercazzola come fosse Antani» di Tognazzi e compagnia cantante, possa anche solo affacciarsi l’annuncio d’un remake di Amici miei. Il 26, infatti, verrà battuto in Toscana il primo ciak di Amici miei 400, ovvero Amici miei - Come tutto ebbe inizio, rifacimento in salsa medioevale della celebre serie diretta da Mario Monicelli.
Al posto di Ugo Tognazzi, Philippe Noiret, Gastone Moschin, Adolfo Celi e Renzo Montagnani (di quel formidabile gruppo di attori, il solo ancora vivo è Moschin) figureranno Christian de Sica, Michele Placido, Massimo Ghini, Giorgio Panariello e Paolo Hendel. Né mancherà lo stralunato Massimo Ceccherini, visto che le riprese, adiuvante la Toscana Film Commission, partiranno da Certaldo Alto, per proseguire tra Firenze e Pistoia, dove, in Piazza Duomo, sarà girata una delle scene fondamentali del film (prodotto da Aurelio De Laurentiis), ovvero la simulazione d’una partita di calcetto.
«Sarà una scena di massa, in un luogo incontaminato, che può essere facilmente riportato indietro nel tempo, fino al Quattrocento, allo splendore del Rinascimento. E la pistoiese Piazza del Duomo ha questa particolarità: nessun esercizio commerciale, o insegna moderna, ma solo i simboli del potere: Comune, Tribunale, Chiesa e Prefettura», spiega il produttore.
Meglio buttarla sul filologico, perché i cultori della saga monicelliana, che incontrandosi parlano in codice, con le battute del vero, unico, imprescindibile Amici miei, stanno sul piede di guerra da un anno. Vuoi mettere quegli attori di spessore con questi attuali? E come si fa a surrogare Monicelli, maestro della commedia all’italiana, con il «cinepanettonaro» Neri Parenti, che firma questo «prequel», come s’industriano a dire gli uomini della produzione? (Che cosa poi sia, il «prequel», spiegatelo ai fiorentini, acidelli di loro quando linguisticamente i panni non vengono risciacquati in Arno).
Purtroppo, esperienza insegna che il rifacimento d’un capolavoro (Amici miei lo è) porta con sé il sapore d’una minestra riscaldata. Oltretutto, quel toscanissimo gusto della beffa (o della «burla», secondo il parlar toscano), che circolava a iosa nel film di Monicelli, attualmente è surclassato da una realtà più corrosiva e maligna di qualsiasi «zingarata», o scherzo atroce.
Pollice verso, insomma, ancor prima di vedere il nuovo cast all’opera, o i colorati costumi medioevali, tra i quali quelli originali per la partita di calcio storico, suggeriti dal comitato cittadino della Giostra dell’orso di Pistoia? «C’è molta più toscanità nel mio film, molta di più di quella che c’era nell’originale, che non contava nemmeno un attore toscano», nota Parenti, sereno di fronte alle critiche dei puristi di Facebook.
E mentre in tivù va in onda uno spot col defunto Marcello Mastroianni, che invita a fare cose nuove, invece d’andare sulle orme del passato, Mario Monicelli da una parte benedice l’operazione Filmauro, dall’altra puntualizza: «Neri Parenti e Christian De Sica fanno film di
grande successo, mirati a un certo pubblico e a una certa fascia, ma suggerisco loro di avere idee originali, nuove, senza prendere quelle degli altri». Giù le mani dal conte Mascetti, allora, strilla il popolo della rete.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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