Milano - Ezio Greggio è un centometrista. Parla veloce, le sue battute sono fulminanti, è un razzo persino a cambiare argomento. Lentamente ha fatto solo la gavetta, cosa che è una garanzia per ogni artista: «Chi fa il mio mestiere deve sapersi buttare a occhi chiusi», dice. Dall’11 gennaio arrivederci a Enzo Iacchetti: Greggio avrà di nuovo Michelle Hunziker alla sua scrivania di Striscia la Notizia. E quindi immaginateveli, i siparietti di quei due, roba da sorridere solo al pensiero.
Lei se li immagina già, vero?
«D’altronde tra le attrici e le conduttrici, Michelle è la numero uno. Perciò ci divertiremo».
Greggio, quante «Striscia» ha condotto?
«Ventidue».
E quante con la Hunziker?
«Ma sembra una confessione dal parroco... Credo lei sia a Striscia da cinque o sei anni».
Cambiano i presentatori. Ma l’obiettivo?
«Sempre lo stesso. Il nostro obiettivo è essere obiettivi. E non è un gioco di parole. La satira non guarda in faccia a nessuno».
Neanche a Silvio Berlusconi?
«Come fai a non parlare di lui? Detto scherzosamente, sa che con noi deve soffrire anche se è il gran capo».
E gli altri politici?
«Si lamentano tutti, D’Alema, Franceschini eccetera. Fini poi si lamenta ogni volta che lo tocchiamo».
Siete una forza a resistere.
«Noi siamo lì perché facciamo ascolti, altrimenti sai quanti calci nel sedere».
Dall’11 gennaio cambiano anche le Veline?
«No».
Però lasciamo stare le Veline altrimenti Gad Lerner si arrabbia: le ha accusate di non aver partecipato a una puntata di «Striscia» solo perché c’era la neve. «Io ho preso la metropolitana» ha più o meno detto.
«Bisognerebbe spiegare a Lerner che dove si registra Striscia non c’è la metropolitana. Gli bastava aprire una cartina per guardare dov’è Cologno e l’avrebbe capito subito. Diciamo che il povero Lerner stavolta ha dimostrato poca saggezza».
Adesso che arriva la Hunziker, qualcuno magari rimpiangerà Iacchetti?
«Ma no, il nostro pubblico non cambia, anche se qualcuno probabilmente mi preferisce in coppia con lui».
Entrambi non sarete al Festival di Sanremo. Lui da cantante, lei da presentatore.
«Ma speriamo che possa comunque esibirsi come ospite».
E lei perché no?
«Ringrazio la Clerici, Lucio Presta e Gianmarco Mazzi, ma Sanremo non me l’ha ordinato il medico, non me la sentivo proprio. Sono a Striscia, sto a Canale 5, faccio al massimo un’ospitata all’anno da C’è posta per te della strepitosa Maria De Filippi. E poi Piersilvio Berlusconi e i vertici Mediaset non erano granché entusiasti».
Niente ospitate. Allora magari torna a recitare.
«Sicuramente con Pupi Avati farò qualcosa a brevissimo».
Nel film «Il papà di Giovanna» i critici avevano a dir poco promosso il suo ruolo drammatico.
«E se Pupi mi chiama, per lui faccio anche l’attore brillante. Lui e suo fratello Antonio dicono che ormai sono il terzo Avati, l’Avati burlone. Ma ho in ballo anche un altro progetto cinematografico, anche come produttore».
Forza, si spieghi.
«Top secret».
In un’intervista la riservatezza è vietata.
«È un film drammatico al quale lavoro da un po’. Si tratta di un film storico su di una vicenda che conosco fin da ragazzino. Ma di più non voglio dire».
Intanto continua a «Striscia la Notizia». È stato l’anno del gossip al potere.
«C’è senz’altro una degenerazione. In realtà non sono preoccupato dal gossip che aumenta. Ma da tutto il resto che regredisce».
Ad esempio?
«Si dà poco valore ai valori».
Le piacciono i giochi di parole.
«Questo no: è la realtà. Siamo in crisi di rispetto, di carità, di solidarietà. Si tende solo a mitizzare un mondo negativo. Ad esempio, butto l’occhio al Grande Fratello e mi dico: “Ma l’Italia non è quella roba lì!”. L’altro giorno ho sentito uno che diceva tallone da killer invece di tallone d’Achille. Certo, un po’ di colpa ce l’ha anche chi fa questo tipo di trasmissioni, che costano molto meno ma non producono valori. Quasi sempre, chi esce da lì è in decomposizione già in partenza».
Invece «Striscia».
«Striscia è costruttiva. Chi passa da noi riesce poi ad avere la credibilità necessaria. Tutte le Veline ora lavorano alla grande: Corvaglia, Barolo... La Canalis ha anche il doppio lavoro visto che è pure fidanzata con Clooney».
Però diciamo che come gossip anche loro non scherzano.
«Ma i pettegolezzi che sono malsani riguardano quelli che appaiono ma non sono. Sui giornali vedo della gente e mi chiedo chi sono: nascono e muoiono in sei mesi».
Lei invece ha debuttato a diciott’anni a Telebiella e quasi quarant’anni dopo è ancora qui.
«Ma quanta gavetta.
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