Sauro Borelli
da Firenze
Il cinema francese gode nel nostro Paese di un'attenzione, di un interesse, a dir poco, distratti. Per contro il cinema di casa nostra risulta Oltralpe poco più di un illustre sconosciuto. Ed è giusto in ragione di questo «stato delle cose» che una manifestazione come France-Cinéma (quest'anno fino al 5 novembre giunta alla ventunesima edizione) viene ad assumere per sé sola un ruolo e un'attualità decisamente importanti.
Non che France-Cinéma possa sanare di colpo carenze e colpevoli trascuratezze del mercato cinematografico nostrano, già per suo conto in posizione del tutto deficitario rispetto alla prevaricante invadenza americana, ma il fatto che ci sia un'occasione di conoscenza, di informazione non generica sulle cose di film e cineasti francesi costituisce uno spiraglio confortante per un'inversione di tendenza della situazione esistente.
In questo senso, una parte meritoria va attribuita agli studiosi e critici Aldo Tassone e Françoise Pieri, da oltre vent'anni appunto promotori e titolari della manifestazione France-Cinéma. Dislocata tutt'oggi a Firenze (ove un efficiente Centre Culturel Français fa da supporto funzionale all'appuntamento) la settimana di proiezioni, incontri, dibattiti tra attori, autori, giornalisti francesi e critici, cinefili di casa nostra prospetta il quadro emblematico e insieme un sommario bilancio della cinematografia di Parigi e immediati dintorni.
C'è inoltre un compito anche più importante cui France-Cinéma tiene fede da lungo tempo. Al di là dei film della stagione corrente, a Firenze vengono allestite preziose rassegne retrospettive che riscuotono di norma l'attenzione del pubblico e soprattutto dei giovani. Quest'anno, in particolare, oltre i film recentissimi già «passati» a Berlino, a Cannes, a Venezia - Coeurs di Alain Resnais, La raison du plus faible di Belvaux, Le grand appartement di Thomas, Les fragments d'Antonin di Le Bomin, ecc. - France-Cinéma caratterizza il settore-retrospettiva con ben ventidue pellicole che vedono interprete di spicco Philippe Noiret, l'attore oggi poco oltre i settant'anni già attivo da giovane al fianco di grandi teatranti (Roger Blin, Jean Vilar, Jean-Pierre Darras) e in più tarde stagioni mattatore incontrastato in preziose opere di Tavernier, Monicelli, Scola, Tornatore, Montaldo e di tant'altri autori suoi compatrioti.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.