In Tv imputata la minigonna anziché la troppa violenza

Sere fa, durante una trasmissione tv, il conduttore ha letto una lettera d'elogio della trasmissione, pervenutagli dal Moige, un'associazione di autoproclamatisi «tutori della morale». L'elogio era determinato dal fatto che quest'anno le ragazze che affiancano il conduttore sono... un po' più vestite dell'anno scorso.
Il Moige sottolinea così l'importante problema morale determinato dai centimetri quadrati di esposizione cutanea da parte delle ragazze.
Si sa che nella pubblicità, nei reality show, ecc. impera una clamorosa volgarità di linguaggio e di atteggiamenti; che nei film e telefilm domina spesso la violenza (pugni, calci, spari, cataste di cadaveri), per non parlare della droga; che le teletrasmissioni di wrestling suscitano emulazione. Ma il Moige è preoccupato dell'aspetto «erotico» - peraltro obiettivamente molto soft - dell'abbigliamento delle ragazze.

Torniamo al solito ritornello: si può passare sopra a qualsiasi volgarità, a qualunque violenza; ma bisogna severamente riprovare anche il più innocente riferimento sessuale.

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