Franco Ordine
Non è un semplice esposto, è una vera dichiarazione di guerra: una denuncia allantitrust. Il consorzio calcio Italia, che vuol dire Della Valle-Zamparini-Garrone, non si è limitato a spedire una diffida ai network televisivi (Mediaset in particolare) per intimare loro di non concludere intese con Inter e Milan, dopo il famoso accordo pre-natalizio con la Juve, al fine di non «ledere i diritti di altre società». «È un atto dovuto nellambito di una querelle che, si spera, possa essere risolta in tempi brevi accontentando tutti» la spiegazione minimalista offerta da Guglielmo Miccichè, vice-presidente del Palermo. Quel documento non ha alcun effetto ed è finito sulla scrivania dei legali dellazienda di Cologno Monzese. Le trattative condotte personalmente da Pier Silvio Berlusconi con Massimo Moratti, patron dellInter, e Adriano Galliani vice-presidente esecutivo del Milan, vanno avanti. Anzi hanno ricevuto una vistosa accelerata, nel riserbo assoluto. Sono già pronte le cifre e le modalità, da definire altri dettagli prima della firma e dellannuncio che potrà anche essere rinviato ad altra data. Inter e Milan non hanno gli stessi obblighi della Juve, quotata in borsa. Ma il clamoroso sviluppo della vicenda è un altro. Ieri il famoso consorzio ha fatto un altro passo, un triplo passo avanti sulla strada della guerra senza quartiere a Juve, Inter e Milan e ai loro contratti di diritti tv. I legali del famoso trio hanno infatti recapitato al presidente dellantitrust dottor Catricalà un esposto contro Juventus, Inter e Milan, riservando ai tre club metropolitani laccusa di «intesa restrittiva di mercato».
È il secondo, consecutivo affondo di Diego Della Valle che ha scelto in questo modo di far saltare il tavolo delle trattative imposto da Franco Carraro, gran capo della federcalcio. Nellultima assise, celebrata a Milano, il presidente del calcio italiano, ritagliandosi un ruolo equidistante dalle parti, aveva lanciato una specie di ultimatum. «O fate un accordo entro il 9 aprile, oppure saranno i partiti a imporvelo» la sua dichiarazione. Della Valle ha fatto finta di non ascoltare. «A questo punto risponderanno gli avvocati» fanno sapere dal fronte opposto, sotto attacco e sotto assedio. Toccherà allavvocato Leandro Cantamessa preparare la memoria difensiva. Non solo. Ma lultima iniziativa dei «della valliani» ha di fatto compromesso lesito diplomatico dellassemblea fissata per venerdì prossimo, il 27 gennaio a Milano. «Nessuna trattativa può essere condotta con la pistola sul tavolo» chiosò Alfredo Cazzola, presidente del Bologna, fuori dalla mischia. Figurarsi un negoziato condizionato da due iniziative esplicite firmate dal polo di Della Valle, Zamparini e Garrone.
Il petroliere genovese, tra laltro, ha chiamato alle armi il proprio allenatore Walter Novellino che sè lasciato coinvolgere nella polemica, sapendone poco, molto poco della materia. «Anche noi protagonisti delle squadre medio-piccole siamo attori, forse meno famosi, di sicuro meno pagati, ma siamo pur sempre attori e senza di noi il film non potrebbe andare sullo schermo» è la risposta alla metafora utilizzata da Massimo Moratti per spiegare le buone ragioni del suo club.
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