Si chiude un’edizione definita “delle origini” (di cui, a dire il vero, ha avuto ben poco), ma sapete che vi dico? È stata una delle poche edizioni che mi ha realmente suscitato interesse: non solo per lavoro, ma anche per piacere. Questo Grande Fratello è riuscito ad attirare la mia attenzione e, anche se non è stato “sprint” come un’edizione VIP, è stato comunque migliore di tante altre.
La durata del reality è questa: questa è la normalità. Ship non forzatissime, dinamiche al punto giusto, qualche amore che – inevitabilmente – dovrà superare la prova del “fuori” per una verifica ufficiale. Se per una parte del pubblico l’equilibrio è sinonimo di noia, forse è arrivato il momento di imparare a guardare un reality con occhi diversi. Dubito che ci sarà un’altra edizione NIP, ed è un vero peccato, considerando che il programma è nato proprio con questo spirito.
Per quanto riguarda il podio, la vittoria era scontatissima – quasi “da titolo” – ma anche piuttosto anonima. Anita ha sicuramente portato un messaggio bellissimo: andare avanti nonostante la perdita di un genitore è un dolore ineguagliabile, che merita rispetto e soprattutto tempo per essere metabolizzato. Sulla scelta di rientrare sono stato il primo a difenderla, e ribadisco anche ora che ognuno di noi ha libero arbitrio e non deve essere giudicato per come affronta o cerca di smussare un dolore personale. Che sia stata un esempio di forza, quindi, non lo metto in dubbio.
Ma se parliamo di reality, oltre a essersi legata a Jonas Pepe non ha fatto molto altro. Dureranno? Ci proveranno sicuramente, ma non vedo un futuro per questa coppia, soprattutto considerando che già in finale avevano più in mente la propria vita lavorativa che il godersi la sorpresa dei rispettivi percorsi. Ora che si saranno ridimensionati – perché, una volta ripresi i social e visti i dati Auditel della finale, forse capiranno che attori o modelle di Hollywood non lo diventeranno – potrebbero iniziare a concentrarsi esclusivamente su se stessi, con conseguente addio alla “love story”.
Anita: 6.
Il percorso di Jonas, che comunque è stato uno dei protagonisti ed ha giocato come a un concorrente di un reality è giusto che venga chiesto, merita 7,5.
L’unica cosa che mi mancherà davvero di questa edizione è la risata contagiosa di Grazia: lei avrebbe meritato la vittoria. Mi è piaciuto il suo percorso, ha portato leggerezza, comicità, ma anche momenti di riflessione (e sì, mi auguro che dia una chance anche a Mattia). Il suo percorso merita 8.
L’eliminazione immediata di Omer non rispecchia affatto il suo cammino all’interno della Casa, che – se vogliamo – merita un pari merito con quello di Jonas, nonostante io abbia sempre preferito quest’ultimo. Omer ha portato vita vera, dolore, realtà: credo sia stato sempre sé stesso, dall’inizio alla fine, indipendentemente da Rasha. Potranno anche darsi una possibilità, ma non li vedo compatibili: sono troppo diversi per carattere, interessi e visione della vita. Voto del percorso: 8.
Giulia sarebbe stata, per molti, la vincitrice perfetta – e in parte sottoscrivo. Tuttavia, per quanto riguarda le dinamiche della Casa, non ho mai visto una clip realmente incentrata su di lei.
Nonostante ciò, ha portato al reality genuinità e semplicità, oltre a un messaggio positivo per i più giovani: ottenere ciò che si vuole nella vita, o perlomeno provarci sempre. Su questo non ho nulla da obiettare. Le assegno quindi 7.