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Ucraina stuprata fuori dalla discoteca: preso connazionale

L’hanno cercato per cinque mesi. Da quando, la notte del 17 giugno scorso, stuprò una ragazza ucraina fuori dall’«Hollywood», nota discoteca di corso Como. Ieri, la polizia ha notificato un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di Sergeij Kalinin, 29 anni, anch’egli ucraino. L’accusa è di violenza sessuale. L’uomo, tra l’altro, era stato arrestato a Chieti l’estate scorsa, e condannato a una pena a due anni e quattro mesi per porto abusivo d’armi, violazione della legge Bossi-Fini e reati contro il patrimonio. A mettere gli investigatori e gli inquirenti sulle tracce dell’indagato è stata un’amica e connazionale della vittima, a conoscenza del fatto che Kalinin aveva violentato anche sua madre, una donna di 42 anni, qualche giorno dopo lo stupro davanti alla discoteca.

La testimone, pur ammettendo di essere stata quella sera nel locale con la vittima e il gruppo di ragazzi, in un primo momento ha negato di sapere chi fosse lo stupratore. Poi, in Questura, si è decisa a dire tutto, e ha aggiunto anche che Kalinin qualche giorno dopo lo stupro dell’amica aveva violentato anche sua madre.

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