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Ue, ultimatum alla Grecia: ha tre mesi per fermare i migranti

Atene ha novanta giorni per porre un freno agli sbarchi, poi scatteranno i controlli alla frontiera con il resto dell'Unione. È la fine dell'area Schengen per come la conosciamo

Ue, ultimatum alla Grecia: ha tre mesi per fermare i migranti

La Grecia ha le ore contate: o si adegua alle richieste dell'Unione Europea per la gestione dell'emergenza migranti e il controllo delle frontiere, oppure si vedrà tagliata di fatto fuori dall'area Schengen per due anni. Atene ha appena tre mesi di tempo per mettersi in regola.

Fonti europee indicano infatti che gli ambasciatori dei ventotto riuniti nel Consiglio dei rappresentanti permanenti dovrebbero approvare domani le raccomandazioni al governo greco per le mancanze rilevate in base all'articolo 19 del Codice di Schengen.

Alla scadenza dei tre mesi, se la Grecia non si sarà adeguata, potrebbe scattare l'articolo 26 - quello che prevede l'estensione dei controlli alle frontiere interne di uno o più Paesi fino a due anni i controlli. La raccomandazione dovrebbe venire adottata formalmente alla prima data utile: venerdì 12 febbraio, in occasione del Consiglio Ecofin.

In questi mesi, la Ue cercherà di aiutare Atene perché sia organizzato un sistema di sorveglianza delle coste tra la Grecia e la Turchia, con l'ausilio di imbarcazioni, elicotteri e pattugliamenti di terra. Il governo greco, nelle scorse settimane, aveva già definito "non costruttivo" il tentativo europeo di isolare il Paese rispetto all'area Schengen.

La conformazione fisica degli arcipelagi ellenici non aiuta i controlli, ma è assodato che nel 2015 la polizia greca abbia chiuso più di un occhio sul rispetto del Trattato di Dublino, consentendo a quei profughi che volevano andare in Germania (cioè la totalità dei migranti o quasi) di proseguire senza passare dalla registrazione.

Nel frattempo le cose nel Mar Egeo non accennano a migliorare. Nella notte oltre novanta profughi sono stati salvati dalla Guarda Costiera italiana davanti all'isola greca di Samos, ma dall'inizio dell'anno in Grecia sono già arrivate quasi settantamila persone. E a gennaio il numero degli sbarchi sulle coste elleniche è di ben undici volte superiore allo stesso dato dell'anno precedente.

In una recente intervista con Der Spiegel, il capo di Frontex Fabrice Leggeri ha confermato le previsioni che stimano in un milione gli arrivi attraverso la Turchia per il 2016, aggiungendo che la stessa Grecia ha richiesto rinforzi per la guardia di frontiera al confine con la Macedonia. Skopje ieri ha avviato la costruzione di un secondo muro di confine, in quella che è stata proposta dalla Slovenia (ma accolta con favore nelle cancellerie d'Europa) come l'estrema barriera anti-migranti: una sorta di moderna cortina di ferro che isola l'Europa continentale dalle sue stesse coste, troppo estese e frastagliate per essere controllate efficacemente. Quelle greche come quelle italiane: se l'Europa delle frontiere a doppia permeabilità dovesse realizzarsi davvero, nella Schengen dei reietti rischiamo di finire anche noi.

@giovannimasini

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