Seconda giornata positiva per il titolo Unicredit, che comincia a portarsi a casa i primi nuovi soci: il fondo sovrano del Kazakistan, Samruk Kazyna Fund, secondo quanto ricostruito dal Giornale ,al superamento di quota 2%) favorita dai rapporti storici della banca milanese e del suo ad Federico Ghizzoni nella ex repubblica kazaka, dove Unicredit dal 2007 controlla la Atf Bank. Un’avventura difficile (l’avviamento è stato azzerato), che faceva pensare a un disimpegno e che invece, forse proprio per evitare questo, ha ora generato un nuovo incrociato interesse. Intanto ieri il titolo è quasi riuscito a recuperare il prezzo di venerdì sera, vigilia dell’aumento di capitale: l’azione ha chiuso in rialzo del 5,5% a 2,55 euro,mentre i diritti d’opzione hanno guadagnato il 36,5% a 1,16 euro. La somma dei due valori (3,71)è dunque molto vicina all’ultima quotazione del titolo prima della partenza della ricapitalizzazione (3,98). Hanno aiutato anche l’ok all’operazione arrivato dalla Fondazione Manodori (0,5 su 0,79%) e Cassamarca (0,7%). E, nel loro piccolo, gli annunci delle adesioni di Ghizzoni ( per 66mila euro) e del dg Nicastro (317mila).
Ma sull’andamento dell’operazione, che da quando è stata annunciata ha ridotto del 40% il valore del titolo, si sono ieri addensate nuove nubi: il fondo Usa Blackrock, grande e sostanzialmente stabile azionista della banca con più del 3%, ha fatto una clamorosa retromarcia rispetto a lunedì 2 gennaio quando, alla vigilia dell’annuncio dei termini dell’operazione, aveva comunicato al mercato di essere sceso dal 3,09 all’1,71% del capitale. Il che, nei giorni successivi, aveva probabilmente contribuito al clima di «vendi tutto» diffuso sul mercato nelle sedute del 4, 5 e 6 gennaio. Con un bilancio finale pari per l’appunto a- 40%, pari a 4 miliardi di valore andato in fumo. Ebbene, ieri i signori di Blackrock hanno detto di aver scherzato: la quota è sempre rimasta quella, «invariata e come al 28 dicembre»pari al 3,09%.Ma non basta: la comunicazione alla Consob è stataeffettuata già nella giornata di venerdì 6. Ciò significa, al netto dei fusi orari, che per ben due intere sedute di Borsa (quelle di lunedì e martedì scorsi) Blackrock non ha comunicato al mercato la rettifica. Né lo ha fatto la Consob, che aspettava come di norma il comunicato della società. Ma che a occhio, in questo caso, ha sottovalutato l’importanza dell’informazione. In ogni caso, per un’intera settimana, la più grande operazione bancaria di aumento di capitale mai fatta in Italia, effettuata in piena bufera finanziaria, si è svolta mentre sul mercato circolavano notizie errate. O, meglio: su una parte del mercato, visto che c’era qualcuno che aveva per sé informazioni diverse e corrette.
Su questo la Consob stessa si è messa a indagare e una sanzione è sicura. Anche se, in caso di semplice errore tecnico nella comunicazione delle partecipazioni rilevanti ( la tesi di Blackrock) la sanzione è ridicola: da 5mila a 500mila euro. Mentre riuscire eventualmente a scoprire e poi a dimostrare che Blackrockabbiaoperatoinmalafede (per spingere al ribasso il titolo, allo scopo presumibile di lucrarne in qualche modo un profitto) è tutta un’altra storia.
Resta l’impressione che i 7,5 miliardi che Unicredit si è assicurato con questo aumento di capitale siano raccolti a spese della categoria più debole degli azionisti della banca, cioè i piccoli. A favore dei più forti e dei nuovi azionisti.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.