Federico Ghizzoni è stato nominato amministratore delegato del gruppo Unicredit «una giornata di emozioni» è stato il suo primo commento - a Varsavia, dove giocava praticamente in casa. Era lui infatti, come vice di Alessandro Profumo al quale succede, il responsabile dei Paesi dell’Est Europa, asset importantissimo nella geografia del gruppo. A lui facevano capo 19 banche in 19 Paesi, con 19 amministratori delegati. Solo queste poche cose sono già indicative di una strategia: l’Est, che già oggi contribuisce con il 50% agli utili del gruppo, resterà prioritario, e viene premiato il gioco di squadra, nel quale Ghizzoni si è destreggiato molto bene. Italiano ma più conosciuto all’estero, vice di Profumo da un mese soltanto, da qualcuno viene indicato come la soluzione preferita - approvata all’unanimità - dall’asse Dieter Rampl ( presidente)-Fabrizio Palenzona (vicepresidente). Degli altri tre vice ad (Nicastro, Ermotti, Fiorentino), il neopromosso ha subito detto «spero che restino nel gruppo ». Ora ci saranno una serie di riassetti al vertice, con la nomina - che sarà a breve effettuata dal consiglio con il nuovo ad - del direttore generale, figura finora inesistente nell’organigramma di Piazza Corusio; secondo alcuni, i direttori generali portrebbero essere due. Per questa posizione viene insistentemente indicato Roberto Nicastro, fino alla vigilia il nome più gettonato per la successione a Profumo, anche per la sua notorietà superiore a quella di Ghizzoni. Quest’ultimo - piacentino, 55 anni - possiede un curriculum molto brillante costruito tutto all’interno della banca, dai rapporti con la clientela di una semplice filiale in città, nel 1980, alle esperienze a Londra e Singapore, alla responsabilità di mezzo gruppo: trent’anni nello stesso istituto, scalandone tutti i livelli. Una di quelle carriere che anni fa sembravano odorare di stantio, e che oggi - cambiati i tempi - vengono riscoperte come un valore nel segno della continuità, della stabilità, dell’attaccamento a una missione comune. Oggi alle 13 Ghizzoni si presenterà alla stampa, assieme al presidente Rampl. Il nuovo assetto di vertice è rinviato «alle prossime settimane» (sembrava che il direttore generale dovesse essere nominato ieri), per dare il tempo al nuovo ad di partecipare attivamente alla scelta. Parole di compiacimento sono state pronunciate, tra gli altri, proprio da Rampl e da Palenzona, mentre il «concorrente» Corrado Passera (Intesa Sanpaolo) gli ha rivolto auguri «grandi e forti». Ieri il cda (riunito nella sede della controlla Banca Pekao), ha anche elaborato la risposta alla Banca d’Italia sulla spinosa vicenda delle quote libiche, che ha contribuito a far scoppiare il caso-Profumo. La lettera appare, in sostanza, interlocutoria, poichè sottolinea che «allo stato non sono pervenute nè paiono altrimenti disponibili informazioni che consentano di considerare con la dovuta certezza le due partecipazioni come autonome in relazione alle applicabili previsioni statutarie ». Insomma, allo stato quel 7,5% in mano ai due soggetti africani (Banca centrale e fondo Lia), andrebbero considerate «non autonome». Questo significherebbe, se confermato, che i diritti di voto verrebbero sbarrati al 5%. Ma il governatore Bengdara ieri ha detto: «Non saliremo più».
In Borsa la nomina di Ghizzoni è stata accompagnata con una buona crescita, segnale d’auspicio: più 1,74% in chiusura, dopo aver toccato incrementi superiori al 2%. Il mercato sembra dar fiducia al nuovo manager.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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