Mariateresa Conti
da Palermo
Quando, intorno alle 7.30, non l'ha vista, si è stupita. Si è stupita ma non spaventata, convinta che si fosse solo addormentata, che non avesse sentito la sveglia. Ed ha deciso di andare a chiamarla personalmente. Ma quando è entrata nella stanza della sorella le si è presentata una scena da incubo: Roberta giaceva sul letto, senza vita, il cranio sfondato; e tutt'attorno, sulle pareti, schizzi di sangue degni di un mattatoio, segni inequivocabili della ferocia inaudita con cui l'assassino si è accanito su di lei.
È giallo a Partinico sull'uccisione di una studentessa universitaria, Roberta Riina, 22 anni. La giovane, una ragazza modello a detta di tutti, altruista e molto impegnata nel volontariato, è stata brutalmente ammazzata da qualcuno che con ogni probabilità conosceva, del quale si fidava. Forse un innamorato respinto o non corrisposto, ipotizzano gli inquirenti sulla base della dinamica del delitto. La giovane è stata colpita infatti alla nuca, con un pesante corpo contundente. Si indaga a tutto campo. Ma la pista passionale è quella privilegiata. Per questo motivo ieri polizia e carabinieri hanno sentito, tra gli altri amici e conoscenti, tre ragazzi che in passato avevano avuto con Roberta legami sentimentali. Gli interrogatori sono proseguiti in nottata, anche per individuare un altro ragazzo che, a quanto sembra, le ronzava intorno nell'ultimo periodo. Forse proprio quello che lunedì sera, intorno alle 22, l'ha chiamata al telefonino, tanto da spingerla a lasciare la sorella e a tornare nel suo appartamentino e continuare la conversazione lontano da occhi indiscreti.
La tragedia si è consumata in una palazzina del centro di Partinico, in via Marsala, interamente di proprietà della famiglia della giovane: al piano terra il negozio di abbigliamento gestito dai genitori, che lunedì sera erano rimasti a dormire in una villetta in campagna; al primo piano l'appartamento di Roberta; al secondo - comunicante attraverso una scala - quello della sorella Rosalinda, 24 anni, che ha ritrovato il cadavere; negli altri due piani gli appartamenti del fratello sedicenne e dei genitori. L'ultima ad aver visto viva Roberta, lunedì sera, è stata proprio Rosalinda. Le due giovani avevano deciso di cenare insieme, nell'appartamento al secondo piano. A un certo punto Roberta ha ricevuto una telefonata. Una telefonata per lei così importante da salutare in fretta e furia la sorella per continuare a parlare più tranquillamente da casa sua. Roberta, con ogni probabilità, ha aperto lei stessa la porta al suo assassino. Non è stato infatti trovato alcun segno di scasso o di effrazione. Sul resto della serata è mistero. Rosalinda, che pure era vicinissima, non ha sentito grida o rumori sospetti. Con ogni probabilità Roberta è stata colta di sorpresa dall'assassino, e non ha avuto neanche il tempo di gridare.
Sarà l'autopsia a dare indicazioni più precise, ma da una prima ispezione cadaverica Roberta dovrebbe essere morta tra mezzanotte e le cinque del mattino. La ferita alla nuca, pur profonda, potrebbe non essere stata immediatamente letale. La ragazza, ormai incosciente, potrebbe essere morta perché dissanguata. L'appartamento di Roberta è stato passato al setaccio. Gli inquirenti hanno portato via, per ulteriori analisi, l'accappatoio e gli asciugamani. L'ipotesi infatti è che l'assassino si sia ripulito prima di lasciare la casa. Sono già stati acquisiti, inoltre, i tabulati del telefonino, per risalire a tutti i contatti e soprattutto a quell'ultima, misteriosa chiamata di lunedì sera.
L'uccisione di Roberta ha scosso Partinico, comune abituato ai delitti di mafia ma non a simili omicidi. A detta di tutti Roberta era una ragazza serena, solare, che dedicava larga parte del suo tempo libero al volontariato, nel vicino convento dei Cappuccini. Saltuariamente lavorava in un pub.
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