Una mostra su Leonardo, anzi su una delle sue ossessioni: la proporzione. La ospita il Castello Sforzesco da giovedì nella meravigliosa Sala delle Asse che conserva ancora oggi le pitture murali che furono progettate dal Da Vinci su commissione di Ludovico il Moro. Tra i virgulti e la ricercata geometria dei rami di alberi dipinti, la piccola ma selezionata esposizione «Leonardo. Dagli studi di proporzioni al Trattato della pittura» illustra gli studi leonardeschi sulla figura umana e sul corpo del cavallo, manoscritti antichi, rare edizioni del Trattato della Pittura e un ricco corollario di disegni di autori, dal Verrocchio al Canova, sul tema delle proporzioni. «Il pittore deve osservare con metodi e considerazioni scientifiche la natura ed i suoi fenomeni e copiarli fedelmente, poiché la natura è di una bellezza ineguagliabile, inesauribile e squisita», scriveva Leonardo in uno dei fogli che aveva l'abitudine di annotare in giro, nel suo codice tutto da decifrare, e che confluirono dopo la sua morte nel celebre Trattato della Pittura, considerato da tutti la sua più importante opera teorica sull'arte.
Ne parliamo con Pietro Marani, docente di Storia dell'Arte al Politecnico di Milano e presidente dell'Ente Raccolta Vinciana che con Maria Teresa Fiorio ha ideato e curato la mostra: «L'esposizione mette in luce il ricco materiale in possesso della Raccolta Vinciana sul Trattato leonardesco: la raccolta, creata nel 1904 da Luca Beltrami nel Castello Sforzesco, costituisce infatti la più grande biblioteca specialistica sull'opera del Da Vinci. Sono stati necessari due anni di studio per catalogare i manoscritti e le rare edizioni a stampa: la Raccolta Vinciana possiede infatti la serie quasi completa delle edizioni del Trattato della Pittura». In mostra rare copie manoscritte risalenti al Cinquecento del Trattato illustrato da raffinati disegni di Poussin e circa quaranta edizioni a stampa del testo vinciano, dalle prime, praticamente introvabili, stampate nel Settecento a quelle ottocentesche, tutte a testimoniare l'ampia fortuna editoriale che l'opera leonardesca ebbe nei secoli.
Non basta: «Abbiamo voluto ricostruire la genesi del Trattato partendo dagli studi oggettivi e dalle misurazioni che Leonardo fece sul corpo umano e su quello del cavallo», spiega Marani. Ecco perché la Sala delle Asse ospita, oltre ai pregiati volumi, anche selezionati disegni. Eccezionali i prestiti: dalle Collezioni Reali di Windsor arriva un disegno sulle proporzioni del cavallo firmato da Leonardo, dalle Gallerie dell'Accademia di Venezia uno schema leonardesco per le misure della testa umana, dall'Ambrosiana lo studio del Da Vinci per il monumento equestre a Francesco Sforza e dal Metropolitan Museum di New York un disegno del Verrocchio sul tema delle proporzioni del corpo del cavallo. Direttamente dalle Civiche Raccolte d'Arte del Castello Sforzesco giunge infine un disegno, attribuito a Leonardo, per la sua splendida Leda.
L'ossessione del Da Vinci per la bellezza delle proporzioni create dalla natura nasce da un'osservazione attenta e accurata del nostro corpo mentre è con la committenza per il monumento equestre a Francesco Sforza che il genio rinascimentale applicherà al cavallo gli schemi e le misurazioni che aveva adoperato per le membra umane. Disegni, misure e divisioni modulari del muso, delle gambe, della coda trovano nell'esposizione del Castello una felice dimostrazione pratica nel modello di cavallo attribuito a Leonardo e proveniente da una collezione privata.
Leonardo. Dagli studi di proporzioni al Trattato della Pittura
Castello Sforzesco, Sala delle Asse
7 dicembre-2 marzo
martedì-domenica dalle 9.30 alle 19.30
lunedì dalle 14.30 alle 19.30
Catalogo Electa
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.