Va oltre la tv È un laboratorio musicale

Insomma, in pochi anni Amici è diventato il crocevia della musica leggera italiana. D’accordo, direte, è il potere della televisione. Macché. D’accordo nelle prime edizioni lo show era principalmente un fenomeno tv da milioni di spettatori, attirati da una gara che aveva il fascino di mostrare competitor giovani e appassionati. Poi lentamente è cresciuto diventando quello che è oggi, ossia un termometro decisivo dei gusti musicali.
Alla vigilia della nona edizione serale, Amici promette di segnalare quelli che diventeranno nei prossimi anni altri protagonisti piccoli o grandi del nostro pop. D’altronde basta vedere il cast del nuovo Festival di Sanremo. Una delle esclusioni più clamorose dagli Artisti è stata quella di Karima, artisticamente lanciata dal talent di Maria De Filippi. E uno dei candidati alla vittoria, sempre tra i big, è Valerio Scanu, già lì lì per vincere Amici l’anno scorso. Invece arrivò prima Alessandra Amoroso, poi protagonista delle classifiche autunnali con uno dei brani migliori, Estranei a partire da ieri, e premiata con due dischi di platino per le vendite.
E poi Marco Carta, uno che il Festival l’ha già vinto, e va bene, ma che fa impennare gli ascolti ogni volta che si presenta in tv, a dimostrazione di un successo trasversale e non soltanto pop.
In altre parole, a dispetto delle critiche iniziali, Amici è diventato non solo una scuola ma anche uno strumento di selezione dei gusti musicali.

Non per nulla, tutte le più importanti case discografiche, dalla Sony di Rudy Zerbi alla Emi di Marco Alboni, hanno partecipato all’edizione pomeridiana dando valutazioni, esprimendo giudizi e, insomma, consacrando Amici come la fucina attualmente più creativa della musica leggera italiana.

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