In vacanza? Sì, ma in monastero

Stanchi della solita villeggiatura, un numero sempre maggiore di romani sceglie una destinazione dove silenzio e meditazione la fanno da padroni. La parola d’ordine per chi decide di fare vacanze conventuali è «lasciate a casa tutto ciò che fa rumore». A fronte della domanda crescente, sono molti gli edifici religiosi dove monaci e monache sono pronti a ospitare vacanzieri alla ricerca del riposo, del silenzio e della meditazione. Una forma di turismo nuova, lontano dalla frenesia e dallo stress delle file per la spiaggia. Nel Lazio questo nuovo modo di intendere la villeggiatura sta vivendo un vero e proprio boom, basti pensare che nella regione le strutture religiose che offrono servizi di pensione sono oltre 190, con oltre 7500 posti letto. Solo nella provincia di Roma sono presenti 95 strutture per 5100 posti letto. Facilmente raggiungibile da Roma grazie ad autobus diretti, Subiaco è una meta di vacanza spirituale e naturalistica ideale. Pur considerando tutto ciò, non è da sottovalutare la bellezza del luogo e della costruzione stessa: quasi come fosse stato scavato in una grande roccia a picco sulla verde vallata, il Monastero di San Benedetto è ricco di affreschi e di espedienti architettonici che, per integrarlo nella roccia, lo rendono particolare. In questo angolo di pace, i monaci pregano e lavorano con dedizione, producendo prodotti naturali per il benessere della persona, tisane, unguenti, liquori artigianali e altro ancora. Un aspetto importante della quotidianità dei monaci consiste proprio nell’accogliere i viaggiatori che possono trovare una guida spirituale e un’assistenza turistico-religiosa attenta e discreta. Il monastero dispone di una foresteria da 50 camere (da 1 a 4 posti letto) con tariffe che vanno da 36 euro per pernottamento e prima colazione, fino a 55 euro in pensione completa. Vacanze bucoliche per quelli che arrivano all’abbazia Nostra Signora del Santissimo Sacramento alle Frattocchie (Roma). Qui, i monaci cistercensi della Stretta Osservanza, desiderosi di condividere vari momenti della giornata con i vacanzieri, invitano, «nei limiti del possibile», alle funzioni liturgiche. Per chi volesse, poi, c’è l’opportunità di zappare la terra insieme ai frati. Le stanze sono 11 e si trovano nel palazzotto delle Sirene, antica proprietà del cardinale Colonna. L’offerta per il soggiorno è libera. Grande richiesta anche per l’Abbazia di Fara Sabina, dove i monaci benedettini cassinesi accolgono singoli, gruppi e anche famiglie. Chi vuole può partecipare alla vita monastica, con sveglia molto presto, partecipare alle funzioni nel corso della giornata e condividere il pranzo e la cena con i monaci. Oppure vivere al di fuori della comunità, cucinare indipendentemente e assaporare il silenzio.
«Il crescente aumento di richieste-ha sottolineato Andrea Misuri, amministratore di Istituti Religiosi srl che mappa e promuove questa tipologia di strutture in tutta Italia -va ricercato nella riscoperta dei valori. Molte persone vengono attratte da questa esperienza non solo per il prezzo accessibile, ma dalla necessità di confrontarsi con una nuova realtà, certamente più spirituale e meno frenetica. Durante l’anno vengono organizzati molti incontri, anche dei corsi per giovani sposi alla riscoperta del valore della famiglia. Non c’è un profilo specifico del turista affamato di silenzio e tranquillità come di cultura e conoscenza, si parte dalle gite scolastiche fino ad arrivare a coppie di pensionati. Anche per quanto riguarda il ceto sociale, troviamo un ambiente più che variegato.

Un aspetto interessante è l’alta partecipazione di atei e non credenti che vengono a trascorrere le settimane attratti dalla curiosità e restano poi coinvolti dal clima di grande spiritualità, complici anche gli scenari mozzafiato in cui molti monasteri e abbazie sono avvolti».

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