La Valpolcevera ha deciso: la legge Gelmini è da violare

(...) un manifesto che in questi giorni compare sui muri dei quartieri di Rivarolo, Bolzaneto e Pontedecimo finanziato dalla giunta municipale che contesta la legge 133 rifacendosi all’articolo 34 della Costituzione («... i capaci e i meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi...»). Lo stesso articolo che appare come premessa al documento approvato dal consiglio di Municipio insieme agli articoli 3, 9 e 33 quasi a tentare di dimostrare che si tratti di una legge anti costituzionale così come poi richiamato nella stesura del documento stesso.
«La riforma approvata - si legge nel testo-, contraddistinta dall’unica priorità del taglio alla spesa pubblica, provocherà un globale impoverimento della formazione e dell’offerta culturale mediante la normativa in materia di maestro unico, soppressione dei plessi scolastici, ridimensionamento dei corsi serali, riduzione dell’orario scolastico, riduzione del personale docente e non docente, taglio nelle attività di laboratorio, istituzione delle classi ponte». L’opposizione ribatte colpo su colpo spiegando i passaggi della riforma «perché certe versioni sono forzate e non corrispondono alla realtà» ricordano dai banchi di Forza Italia e An. «Se questa legge è considerata incostituzionale - commentano dal centrodestra- ci sono sedi più opportune per chiedere che la legge venga resa nulla. Con questi appelli per “disobbedire” ad una legge dello Stato si dà solo un pessimo esempio alla cittadinanza».
A fare il paio con le considerazioni sulla legge 133, anche la decisione da parte di Pd, Rifondazione Comunista e Comunisti italiani di bocciare un ordine del giorno sulla mozione presentato dal capogruppo dell’Udc Simone Femia che chiedeva di esprimere il disappunto del Municipio per la presenza strumentalizzata dei bambini alle manifestazioni anti Gelmini. Quell’ordine del giorno è stato respinto e la spiegazione l’ha data Antonino Cancelliere, consigliere dei Comunisti Italiani: «Se i genitori e i maestri volevano protestare - ha spiegato Cancelliere- dove potevano lasciarli i bambini? Dovevano per forza portarli in piazza con loro». Durante il dibattito il confronto tra le diverse posizioni. I gruppi di Forza Italia, An, Lista Biasotti e Lega Nord da una parte, il centrosinistra dall’altra.

Nel mezzo l’Udc che avrebbe anche votato un documento critico nei confronti della legge Gelmini «ma non in questi termini- spiega Simone Femia-. Il mio voto è stato contrario per la struttura della mozione che conteneva iniezioni di ideologismo di sinistra che certo non portano a migliorare un testo di legge».

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