Quello dellUdc sarà il primo simbolo a comparire sulle schede elettorali. Il sorteggio, dopo un rinvio deciso dalla Corte dAppello in seguito alla battaglia dei ricorsi che ha investito il Tar, alla fine cè stato. Lufficio centrale, infatti, ha estratto ieri lordine con cui gli elettori troveranno i nomi dei candidati presidente e dei listini.
Dopo lUnione di Centro di Savino Pezzotta, seguono il «Movimento 5 stelle» di Vito Crimi (appoggiato da Beppe Grillo), «Penati presidente» dellex presidente della provincia e in corsa per il Pd, «Per la Lombardia» del governatore Roberto Formigoni (tornata in corsa dopo la decisione di sabato del tribunale amministrativo), la «Federazione della sinistra» di Vittorio Agnoletto, e - ultima - «Forza nuova» di Gianmario Invernizzi. Niente di fatto, invece, per le liste provinciali. Il sorteggio sarà solo oggi. Questione di burocrazia. Allufficio centrale circoscrizionale, infatti, aspettano dalla Corte dAppello (uno al primo piano del Palazzo di giustizia, laltra al secondo) la notifica del provvedimento di riammissione della lista «Per la Lombardia» di Formigoni, così da inoltrare la comunicazione ufficiale alle collegate, decadute insieme al listino del governatore. E «allo stato, senza provvedimento formale, per noi Formigoni resta ricusato - spiegano allUfficio circoscrizionale - così come tutte le liste collegate». Insomma, non esattamente una prova di fluidità del sistema. Ad ogni modo, la situazione verrà sbloccata oggi.
E sempre oggi dovrebbe arrivare la decisione del tribunale amministrativo. Dopo il provvedimento di sospensione preso sabato, ieri mattina i giudici della quarta sezione hanno iniziato ludienza di merito. Le coalizioni aspettano la sentenza di via Corridoni per pianificare le prossime mosse. Limpressione è che difficilmente in via Corridoni sconfesseranno una decisione presa solo tre giorni fa. Ma le notizie che arrivano dal Tar del lazio, che ha respinto il ricorso del Popolo della libertà per le candidature di Roma e provincia, non aiuta a rasserenare. E riaprire la battaglia per via giudiziaria. Se, infatti, dovesse essere confermata la riammissione del Pdl alle consultazioni del 28 e 29 marzo, il centrosinistra potrebbe presentare un ulteriore ricorso al Consiglio di Stato, riproponendo i casi di irregolarità formali in base alle quali la coalizione di centrodestra era stata estromessa dalle urne. In caso contrario, sarà il Pdl a proseguire la battaglia per via giudiziaria. Non è detto, quindi, che la giornata di oggi sia risolutiva per districare la matassa del pasticcio elettorale.
Di sicuro, a smarcarsi è la Procura. Ieri, infatti, il procuratore aggiunto Edmondo Bruti Liberati - al quale i Radicali avevano presentato lesposto contro Pd e Pdl per falso ideologico, e che aveva aperto e chiuso il fascicolo nel giro di una mattinata - ha inoltrato allufficio gip la richiesta di archiviazione. La denuncia della lista Bonino-Pannella? «Si tratta - scrive Bruti Liberati - di meri e del tutto generici sospetti fondati su articoli di stampa».
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