Lo svizzero Tobias Gruenenfelder ha aperto ieri con il numero 1 il programma olimpico dello sci alpino a Whistler Mountain, e un altro svizzero, Didier Cuche, ha brillato nella prima prova di discesa che ha visto Werner Heel ottimo 5°. Oggi toccherà alle donne, mentre gli specialisti delle prove tecniche che gareggeranno dal 21 in poi sono ancora in Italia a rifinire la preparazione, divisi fra la Val di Fassa in Trentino e il Col de Joux in Valle d'Aosta. Si sta cercando di trovare piste il più possibile uguali a quelle olimpiche che, purtroppo per noi, non hanno pendenze da brivido. «Chi aspira al podio deve essere bravo ovunque» è il motto che Stefano Costazza e Matteo Guadagnini, gli allenatori dei gigantisti donne e uomini, stanno cercando di inculcare nella mente dei loro atleti. Il secondo avrà fra l'altro il difficile e delicato compito di tracciare la seconda e decisiva manche della gara olimpica, «ma avrei preferito tracciare la prima, con più tempo a disposizione per studiare il modo migliore per favorire i miei ragazzi». All'Italia è toccata per sorteggio un'altra tracciatura maschile, quella determinante del superG (affidata a Gianluca Rulfi), nulla invece per le prove femminili. Ma vediamo ora, gara per gara, tutte le possibilità dei nostri.
DISCESA e SUPERG
Werner Heel, Peter Fill, Christoph Innerhofer e Patrick Staudacher possono puntare al podio, la pista olimpica si adatta soprattutto ai primi due, ma Innerhofer, in crisi per tutta la stagione, potrebbe aver tratto benefici dalla vacanza sul Mar Rosso. Fra le donne la carta vincente era Nadia Fanchini, il suo gravissimo infortunio nell'ultima gara preolimpica ha lasciato nei piedi della sorella Elena, della Recchia, della Merighetti e della Schnarf le loro scarse possibilità di medaglia, ma è nelle gare secche in una manche che all'Olimpiade ci sono le grandi sorprese e chissà che anche stavolta, come a Salt Lake nel 2002 con l'oro della Ceccarelli, non siano proprio le nostre a pescare il jolly.
SUPERCOMBINATA
Sul podio in stagione è già salito Manfred Moelgg, in carriera ce l'hanno già fatta anche Innerhofer e Fill, che però deciderà se correre o meno questa gara solo dopo la discesa. Dominik Paris farà solo esperienza. Nella gara femminile due in pista, Merighetti e Schnarf, con ottime possibilità di top 10 e se proprio azzeccano tutto anche di podio.
GIGANTE
Il gigante è sicuramente la specialità in cui l'Italia si giocherà le sue migliori carte. Sia fra gli uomini che fra le donne avremo in pista grande qualità, tutti e otto gli italiani al via in queste due gare, Blardone, Simoncelli, Moelgg e Ploner il giorno 21 e Karbon, Moelgg, Brignone e Gius il 24, sono già saliti sul podio in carriera (cinque di loro anche in stagione). Anche la statistica è dalla nostra, scaramanzia a parte, visto che negli ultimi grandi appuntamenti ai nostri non ne è mai andata dritta una, basti dire che Max Blardone da 10 anni è fra i primi cinque gigantisti del mondo e che in ben sette manifestazioni mondiali o olimpiche non è mai salito sul podio. Non sarebbe ora che toccasse anche a lui?
SLALOM
Giuliano Razzoli e Manfred Moelgg partiranno per vincere, possono farlo, lo hanno già fatto, Razzo sulla pista abbastanza facile di Whistler farà paura a tutti, la velocità che riesce a sviluppare lui sul piano è impressionante. Manfred invece avrebbe senz'altro preferito un pendio più ripido, ma ultimamente è parso migliorato anche sul piano. Per lui lo slalom sarà l'ultima di tre fatiche, uscendo nell'ultimo slalom di coppa ha purtroppo perso il primo gruppo e partirà fra l'8 e il 15 come Razzoli.
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