Fabrizio Ravoni
da Roma
«Il Grande fratello fiscale di Visco e Prodi, conseguente alla riforma dellAnagrafe tributaria concentrata sul contribuente e non sulle imposte, non sarà uno strumento di accertamento tributario. Ma un mezzo per il controllo sociale della popolazione». Maurizio Sacconi, sottosegretario al Welfare nel precedente governo, non ha dubbi in proposito. Ed è per queste ragioni che ha definito una «jihad fiscale» quella lanciata da Visco con le sue interviste.
Non le sembra un termine un po «forte»?
«No, perché le idee che Prodi e Visco hanno in mente non sono frutto di unanalisi sullandamento del gettito fiscale; ma una pura operazione politica per saldare la coalizione. Unoperazione da libri di scuola: per saldare una coalizione debole, bisogna inventare qualche antagonista. Berlusconi è il nemico politico. Tutti quelli che non rientrano nella categoria del lavoro dipendente, sono i nemici da combattere sul piano sociale e fiscale. Ne consegue che quella avviata dal governo è una strategia per contrapporre blocchi sociali: lavoro autonomo contro lavoro dipendente; piccole e medie imprese contro grandi aziende. In una parola, una jihad sociale, che parte da una base fiscale. Ed è esattamente il contrario di quel che ora serve alla nostra economia».
Cioè, serve coesione sociale? Un patto fra le categorie? Termini un po consumati, non crede?
«LItalia sta vivendo una vera e propria emergenza crescita, ed il cinico progetto di Prodi va nella direzione opposta. In questo momento serve complicità fra classi sociali, non contrapposizione. Forme di complicità, per esempio, potrebbero riguardare lintero trasferimento del cuneo fiscale sulla componente della retribuzione legata alla produttività. Oggi bisogna stimolare linterclassismo per poi dividere i benefici».
Soluzioni difficili da digerire per il sindacato...
«Non è vero. Cisl e Uil sono arrivate gradualmente su posizioni di questo tipo. La Cgil, no. Ma chi non vuol sentire parlare di complicità fra classi sociali rischia di far perdere alleconomia italiana il treno della ripresa globale ed europea. Non cè tempo da perdere».
Pensa al rallentamento delleconomia americana?
«Certo. Prima che quel rallentamento arrivi anche in Europa passeranno una manciata di mesi. Bisogna far presto. Invece, Prodi...».
Cosa fa?
«Fa un ragionamento diverso. Cinico e politico. Per tenere insieme la sua maggioranza scatena un conflitto fra classi sociali. In questo modo, tiene unita la coalizione di fronte ad un nemico immaginario. Ed impedisce allItalia quella complicità interclassista necessaria per la crescita».
Tutto per far inghiottire a Rifondazione il boccone delle missioni militari?
«Credo che Rifondazione comunista inghiottirà poche cose da questo governo. Il conflitto sociale, fra classi, è proprio della cultura di Prc».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.