A Varese

Il calcio era la scusa che usava per attirare i ragazzini e poi abusare di loro. Così un uomo di 70 anni - ex allenatore che in passato era stato nello staff di squadre giovanili a Varese e dintorni e ora, per hobby, arbitro amatoriale di squadre giovanili per il Csi (Centro sportivo italiano, la federazione degli oratori) - è stato arrestato dalla polizia a Varese con l’accusa di abusi sessuali aggravati ai danni di minori. Avrebbe infatti adescato alcuni minorenni con la promessa di provini presso importanti squadre di calcio, costringendoli a prestazioni sessuali, sesso orale e masturbazione.
Le indagini sono partite dalla denuncia della cognata dell’uomo. La donna, infatti, casualmente ha ascoltato una conversazione al telefono con un ragazzino di 15 anni, durante la quale il presunto pedofilo, fra espliciti riferimenti sessuali, prometteva un provino di calcio a Milanello, il centro sportivo di allenamento del Milan, tra i più prestigiosi e all’avanguardia d’Europa. Insomma: uno dei migliori trampolini di lancio per un giovane atleta. L’uomo conclude la telefonata al ragazzino fissandogli quindi un appuntamento in piazzale Kennedy, a Varese.
Dopo aver ascoltato la testimonianza spontanea della donna, gli investigatori della squadra mobile hanno documentato così il successivo incontro tra l’uomo e la vittima contattata telefonicamente e, intercettando le telefonate, hanno ricostruito la tecnica che l’uomo usava per adescare i ragazzi.
L’arbitro, approfittando della sua attività, sceglieva le vittime negli ambienti del calcio giovanile, avvicinando i minorenni più suggestionabili, maggiormente sensibili che si rivelavano così «prede» ideali per i suoi approcci.
Secondo i risultati delle indagini della polizia il 70enne avrebbe abusato almeno di quattro minorenni e di un ragazzo ora maggiorenne ma che, al momento delle violenze, aveva appena 10 anni. Le vittime hanno raccontato agli investigatori di essere state avvicinate dall’uomo, che, come seguendo un copione prestabilito, prometteva di realizzare il loro sogno di giocare in una squadra importante. Quindi i ragazzi hanno dichiarato di essere stati costretti dall’arbitro a subire rapporti sessuali e a guardare materiale pornografico.

Atti che avvenivano nell’auto dell’indagato o in luoghi appartati nei pressi di luna park o stazioni ferroviarie.
Il pm che ha seguito l’inchiesta è Massimo Baraldo, l’ordinanza di arresto dell’uomo - per il quale, nelle scorse ore si sono aperte le porte del carcere di Varese - è stata firmata dal gip Cristina Marzagalli.

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