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Parolin difende il presepe davanti ai parlamentari: "Una tradizione che va conservata"

Visita privata dei politici italiani nella Cappella Sistina. Presenti i presidenti La Russa e Fontana accolti dal segretario di Stato

Parolin difende il presepe davanti ai parlamentari: "Una tradizione che va conservata"
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La cabina elettorale più bella del mondo. Una battuta con cui il cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin ha accolto martedì sera in Sistina i membri di Camera e Senato che hanno aderito all'iniziativa di una visita privata della cappella dominata dal Giudizio Universale di Michelangelo. È il secondo anno consecutivo che la Santa Sede apre le porte del Palazzo Apostolico alla politica italiana, acconsentendo ad una richiesta avanzata dal leader di Noi Moderati Maurizio Lupi con l'interessamento del cappellano di Montecitorio monsignor Francesco Pesce.

Il cardinale e i presidenti

Il "padrone di casa" Parolin ha accolto la delegazione di parlamentari guidata dai due presidenti delle Camere, Lorenzo Fontana e Ignazio La Russa. Quest'ultimo, nel suo saluto ai presenti, ha ringraziato il cardinale per la sua "instancabile opera diplomatica" definita "via maestra per credere ancora nella pace e cardine irrinunciabile, di vita, libertà, sviluppo" in un tempo segnato da "venti di guerra anche se con speranza di pace". Il suo "collega" Fontana ha dedicato il suo intervento all'importanza del cristianesimo veicolo di "valori che ci rendono migliori" e portatore di "ricchezza e bellezza nell'arte, nella scienza e nella filosofia". Oltre al saluto del promotore dell'iniziativa Lupi, ai piedi del Giudizio Universale ha parlato anche il presidente del Comitato Nazionale per i festeggiamenti dell’ottavo centenario della morte di San Francesco, il poeta Davide Rondoni che ha sottolineato l'unanimità alle Camere per ripristinare la festa liturgica di San Francesco d'Assisi come festa nazionale. "Il voto del Parlamento - ha detto Rondoni - è segno che l’unità non la fanno le idee ma le testimonianze". Il clima natalizio si è visto anche nella partecipazione bipartisan alla visita privata, con esponenti del governo come il ministro per i rapporti con il Parlamento Luca Ciriani e il ministro della Salute Orazio Schillaci, i capigruppo al Senato di Fdi e Fi Lucio Malan e Maurizio Gasparri ma anche parlamentari dell'opposizione come i dem Nico Stumpo, Beatrice Lorenzin e Pierferdinando Casini.

Il saluto di Parolin

Il segretario di Stato ha ricordato come l'anno in via di conclusione sarà ricordato anche per il Conclave che si è tenuto proprio in Sistina. Ma il suo discorso si è soffermato soprattutto sul senso del Natale, citando più volte il cardinale Giovanni Battista Montini, futuro Paolo VI. Una citazione probabilmente non casuale di una figura storicamente capace di dialogare con la politica italiana e che in gioventù fu guida spirituale per due cavalli di razza della Dc come Aldo Moro e Giulio Andreotti. Il cardinale ha detto che il "Natale è certamente il ricordo storico della nascita di Cristo" ma non è solo una commemorazione storica e va inquadrato come "un invito nel presente ad accogliere Colui che è venuto e che verrà".

Il segretario di Stato ha anche elogiato il presepe definendola "una bella tradizione che va conservata" ma invitando tutti a non preparare solo il "presepe esterno" ma anche quello interno nella consapevolezza che "il Signore tornerà e continua a venire nella nostra vita". L'incontro si è concluso con la preghiera e il canto dell'"Adeste fideles".

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