È caos allUfficio Condono edilizio del Campidoglio. Inevase più di 250mila domande di condono edilizio dal 1985 a oggi su un totale di 584mila richieste. Addirittura, le pratiche relative allultimo condono, quello del 2003 - che riguarda 84.740 domande di sanatoria - non sono state ancora esaminate, salvo dieci fascicoli che sono finiti nel mirino della magistratura. A denunciare la paralisi in cui versa lUce capitolino è stato ieri il gruppo comunale di An. «È uno dei più grandi scandali mai visti a Roma - ha esordito il capogruppo Marco Marsilio -. Il blocco del rilascio delle concessioni ha provocato mancati introiti per il Comune e risorse bloccate per le periferie, oltre ai disagi per i cittadini, costretti ad attendere, alcuni da 20 anni, lesame delle pratiche».
Cifre alla mano, il rilascio delle concessioni edilizie è passato dai 70mila certificati allanno prodotti nel 97, ai 4mila circa del 2006, mentre nel primo semestre del 2007 sono state evase solo 333 pratiche. «È una paralisi che si è verificata negli ultimi due anni - accusa Sergio Marchi, vicepresidente della Commissione Urbanistica capitolina - per precise responsabilità di questa amministrazione, che ha modificato le procedure, rendendole lente, e introducendo sistemi informatici che hanno dato problemi». «Drammatica è poi la situazione dei consorzi delle periferie ancora abusive - continua Marchi - che si vedono negati gli oneri concessori, contrattati con lamministrazione, per realizzare opere di urbanizzazione primaria come fogne e illuminazione, a causa del blocco delle concessioni». Una storia travagliata quella dellUce, segnata dai continui cambi di vertici e assetti societari della società di gestione, la «Gemma spa». Luca Malcotti, vicepresidente della Commissione Lavoro, ha illustrato la situazione dei circa 200 lavoratori della società: «Lavoratori socialmente utili, mal pagati e privi di diritti elementari, nonostante abbiano prodotto migliaia di concessioni lanno, facendo incassare al Comune oltre 700 milioni di euro».
Secondo i consiglieri di An, «il Campidoglio deve tornare a esercitare una funzione di controllo e verifica delle procedure di rilascio delle concessioni, e deve pretendere che Gemma Spa - partecipata al 20 per cento dal Comune -, liberata dalle attuali procedure, garantisca lefficacia della propria azione, riconoscendo al suo personale diritti e professionalità». «Si tratta di una situazione gravissima - ha aggiunto il «federale» capitolino Gianni Alemanno, - che fa crollare tutta la retorica sulle periferie costruita da Veltroni in questi anni.
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