Roma

Ventotene, la perla più luminosa del Lazio

Nel blu, dove il mare è più blu. Nel Lazio è ancora una volta Ventotene a piazzarsi in testa alla classifica 2010 della Guida Blu di Legambiente e Touring Club Italiano. L’isola, nell’area marina protetta di S.Stefano, 1.750 metri di lunghezza, larga 800 al massimo, con la spiaggia di Cala Nave conquista di nuovo l’ambito riconoscimento delle 4 vele. Punti di forza di Ventotene, i parametri «Sub», «Mare e spiaggia», «Uso del suolo/degrado/paesaggio». Resta tuttavia aperto, sottolinea Legambiente, «il capitolo gestione del territorio con il gravissimo dissesto idrogeologico che lo scorso aprile ha provocato la morte di due studentesse romane». Ma per la prima volta Ventotene non è più bella e irraggiungibile dal resto del Lazio. È appaiata da Montalto di Castro (spiaggia Graticciare-Murelle), che scala una posizione grazie ai buoni voti in campo ecologico per l’installazione della più grande centrale fotovoltaica d’Europa. Conferma le sue 3 vele Sperlonga con laspiaggia dell’Angolo. Con 2 seguono Nettuno, Ostia (Capocotta), l’isola di Ponza (dune di Cala del Porto-Chiaia di Luna), Sabaudia, San Felice Circeo, Santa Marinella (Torre Flavia), Tarquinia (spiagge Spinicci e Pian di Spille) e Gaeta (Serapo). Fanalino di coda, Anzio (Lido dei Gigli, Grotte di Nerone, Torre Astura) che conferma la sua unica Vela del 2009. Sul fronte acqua dolce, invece, con 4 vele si mantiene in vetta Anguillara Sabazia (lago di Martignano). Scende a 3 Montefiascone (lago di Bolsena). A 3 vele si confermano pure Bracciano e Nemi, insieme ad Anguillara Sabazia, questa volta sul versante del lago di Bracciano, Trevignano e Castel Gandolfo (lago di Albano). Chiudono la classifica Caprarola e Ronciglione (lago di Vico) con 2 vele.
In tutto ventidue «perle», fra località marine e lacustri. Ma il Lazio resta ancora fuori dalla top ten delle spiagge e delle coste italiane. Ventotene e Montalto di Castro galleggiano attorno alla cinquantesima posizione in classifica. Sperlonga rischia di perdere la denominazione di «perla bianca» del Tirreno. In altre località in Italia, ad esempio nell’arcipelago delle Eolie o in Sardegna, si punta alla tutela del paesaggio. Nel Lazio da anni ci si limita invece a sfruttare economicamente il turismo di massa, concentrato nell’arco di un mese e mezzo. Quello che va dall’inizio di luglio alla metà di agosto.
«Nove località marine su 12 nostra regione evidenziano una decisa staticità - rimarca Legambiente Lazio - una peggiora e solo 2 (Montalto e Nettuno) fanno registrare un miglioramento. Amministrazioni e imprese devono puntare di più sulla qualità, per recuperare e destagionalizzare i flussi turistici». «In tal senso - dice l’associazione - è positiva la nuova Banca delle spiagge promossa dall’assessore al Turismo del Lazio Stefano Zappalà e il nuovo piano delle coste, che puntano a combattere l’erosione delle spiagge e contrastare i pericoli dei tratti di costa rocciosa per evitare assurde sciagure.

Nei prossimi mesi si vedranno i risultati concreti.

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