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«Verdetto giusto, il micio trasmette allegria»

Federica Fontana, un gatto adottato da una condomina può diventare «il gatto di tutto il condominio». Come ci si comporta in questi casi?
«Il giudice ha deciso bene. Io amo molto gli animali: non solo non avrei mai denunciato la signora, ma avrei agito proprio come lei. L'unica premura è educarli bene, i randagi adottati».
Che effetto fa in un condominio, un nuovo arrivo del genere?
«Penso faccia colore, allegria. Da bambina vedevo razzolare tanti di quei gatti sul tetto di mia nonna: e quanti ne abbiamo presi con noi! Però ho sempre avuto soprattutto cani. Ne avevo uno in casa (oggi vive con mia madre), e un altro paio in campagna. Ho due bambini piccoli e penso proprio che presto socializzeranno con qualche animale».
Con le vacanze arrivano tanti nuovi randagi.
«Se, quando i padroni vanno in vacanza, possono lasciare i propri animali agli inquilini di un condominio, il problema è risolto. Ecco perché un gatto adottato da un condominio può essere d'esempio. Il problema è che le persone (i bambini soprattutto) tendono a stancarsi dell'animale domestico non appena passa l'effetto della novità e tocca occuparsi sul serio di lui».
Una sentenza del genere va nel verso di una piena accettazione degli animali, anche in città e anche tra le mura di uno spazio condiviso. È giusto che, anche a livello legislativo, si proceda in questa direzione?
«Io la descriverei come una semplice regola condominiale.

Vorrei che fosse una norma elementare, affidata alla civiltà degli inquilini».

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