«Verissimo», la Perego minaccia di lasciare

da Milano

Per ora Paola Perego rimane. Almeno fino alla fine della settimana prossima. Ma la situazione a Verissimo è sempre più difficile. E la conduttrice ha minacciato di lasciare la trasmissione. Nei giorni scorsi ha inviato un certificato medico alla direzione di Mediaset lamentando stress, insonnia, sciatalgia e inappetenza. In sostanza, da settimane a Verissimo va avanti una guerra aperta tra la redazione dei giornalisti da una parte e la Perego con i suoi autori dall’altra. Una situazione simile a quella che si era creata in autunno a Serie A, quando i due contendenti erano Bonolis e la redazione sportiva. Con la differenza che là, a Serie A, il capo della redazione definito «Er Penombra» da Bonolis affiancava i giornalisti nella loro battaglia.
A Verissimo, da un lato i redattori accusano la Perego e i suoi due autori (Ivano Balduini e Paola Lucidi) di prendere tutte le decisioni, di essere maltrattati e non considerati. «Spesso - raccontano - ci vengono commissionati servizi che poi non vanno in onda, veniamo chiamati in studio e poi zittiti o interrotti senza senso durante le dirette. Inoltre la Perego usa un linguaggio scurrile e volgare». La conduttrice invece lamenta un atteggiamento ostile da parte dei redattori che non l’avrebbero accettata fin dall’inizio in quanto non giornalista: non l’aiuterebbero nella ricerca di ospiti, idee e servizi. Tra le due parti in lotta non c’è alcuna comunicazione: al mattino la conduttrice e i suoi autori si chiudono nella loro stanza, la redazione resta barricata nella propria. Da tramite fa il responsabile Piero Vigorelli, che ieri ha gettato acqua sul fuoco dicendo che non ci sarà un nuovo caso Serie A: «Non è mai facile mettere insieme due mondi diversi - sottolinea - ma ci sono sempre momenti di tensione», sottolineando anche il buon momento della trasmissione che ha leggermente migliorato gli ascolti rispetto alla conduzione Brindisi-Corbi.

Lucio Presta, manager della Perego, ha però replicato che la situazione non è «superata»: «Abbiamo parlato con l’azienda - dice - e posto delle condizioni per la permanenza di Paola che, in sostanza, si riassumono nella possibilità di lavorare con serenità. Se queste condizioni non ci saranno lei se ne andrà». La parola ora spetta all’azienda.

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