In vetta c'è «M.» A inseguirlo le cene di Adolf

Avevamo già notato la settimana scorsa che Antonio Scurati, romanzando la vita di Benito Mussolini stava rapidamente scalando la classifica o, se preferite, spezzando le reni agli altri bestselleristi. In effetti c'è riuscito: con una «tetragona volontà» M. Il figlio del secolo è arrivato in vetta alla classifica grazie a 9mila seicentosessantadue copie vendute. Non sfonda la soglia delle 10mila, sopra le quali di norma si posizionano i libri davvero forti, ma la sua corsa è appena iniziata. Al secondo posto altro libro in odor di dittatura. Tornano in classifica Le assaggiatrici di Rosella Postorino (Feltrinelli). A far tornare il libro in classifica è stata ovviamente la vittoria al Campiello. Racconta le vicende di alcune ragazze costrette a fare le assaggiatrici della vegetariana dieta di Adolf Hitler. Spinte dal premio le schiave che vegliavano sulla sicurezza alimentare del Führer arrivano alle 6mila cinquecento copie più spiccioli. Così il duo di testa della classifica dà vita ad un nuovo Asse Roma-Berlino per fortuna solo librario.

Tanto che Andrea Camilleri, vero dominatore della stagione estiva, si vede ridotto al terzo posto con il suo autobiografico Ora dimmi di te. Lettera a Matilda (Bompiani) che ferma l'asticella a 4mila e cinquecento copie. Del resto Camilleri vende sempre ma in questo caso non schiera Montalbano... Scivola invece al quarto posto Wilbur Smith con Grido di Guerra (Longanesi) che si attesta a 4mila trecento copie inseguito a brevissima distanza dalla solita, eterna, immarcescibile, Amica geniale (e/o) di Elena Ferrante.

Preso atto che anche Wilbur Smith di nazisti parla segnaliamo che registra buone performance anche Lilli Gruber, in ottava posizione con il suo Inganno (Rizzoli), saga Sudtirolese tra terrorismo indipendentista e Guerra fredda. Insomma in questa classifica trionfa la storia.

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