Vettel ripropone lo sciopero

Berlino. Uno sciopero in nome della sicurezza in pista messa a rischio dalle nuove regole del Circus edizione 2011, con particolare riferimento alla novità dell’alettone mobile posteriore. Il campione del mondo della Red Bull, Sebastian Vettel, torna alla carica e ripropone, come nei giorni precedenti l’avvio del campionato, che i piloti incrocino le braccia. «Se la situazione dovesse peggiorare al punto di diventare pericolosa, credo sarebbe necessario esercitare il potere di far capire la nostra posizione - ha detto il più giovane iridato della storia della Formula 1 in una intervista sull’edizione domenicale del quotidiano tedesco Die Welt - Abbiamo a disposizione diverse possibilità, compresa quella limite di non correre se la situazione di pericolo non venisse sistemata. Noi piloti dobbiamo aprire la bocca e parlare con la federazione automobilistica internazionale (Fia) per trovare una soluzione ragionevole prima di arrivare ad uno sciopero».
Vettel, che ha vinto il primo Gp dell’anno, in Australia, ha poi aggiunto: «Tutto quello che sostengo è che ora siamo impegnati molto di più con tutti i bottoni che sono sul nostro volante e c’è meno tempo per guardare quello che succede sulla pista dove corriamo a 300 km/h e questo può essere un problema per la sicurezza».
A proposito delle voci di mercato che l’anno visto protagonista durante i test invernali, Vettel ha poi assicurato che l’appoggio morale fornitogli dalla Red Bull è più importante dei soldi che potrebbero proporgli altre scuderie. «È come se lavorassi in Red Bull in una grande famiglia, in un clima di fiducia e di conforto. È per me più importante che guardare fieramente quello che c’è sul mio conto in banca».


Il tedesco della Red Bull, che ha prolungato il contratto fino al 2014, ha lasciato intendere che il suo sogno di guidare una Ferrari è lontano dal realizzarsi. «Quando sei giovane, tu sogni di essere al volante un giorno di una di quelle vetture rosse e di vincere delle corse, ma più invecchi, più maturi e più i sogni cedono il passo alla realtà».

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