«Vi spiego perché i gay devono essere impiccati»

L’iraniano Mohsen Yahyavi lapidario: «Gli uomini esistono per riprodursi, gli omosessuali no»

da Londra

Gli omosessuali dovrebbero essere impiccati o torturati, se possibile meglio entrambe le cose. Sempre che esistano, naturalmente. Durante una sua recente visita a New York, il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad, rispondendo alla domanda di uno studente sulla pena di morte per i gay, aveva detto che si trattava di un falso problema dato che nel suo Paese gli omosessuali non esistono.
Ma ieri il quotidiano britannico The Times ha riferito il contenuto inquietante di una conversazione tra un deputato iraniano, Mohsen Yahyavi, e alcuni colleghi inglesi in occasione di una riunione dell’Unione interparlamentare a Londra nel maggio scorso. Si tratta della prima volta che un membro del Parlamento di Teheran ammette l’atroce realtà. Da noi i gay, ha dichiarato Yahyavi, vengono torturati o uccisi e le adultere lapidate.
Da tempo la Gran Bretagna aveva denunciato la situazione chiedendo un intervento forte dell’Europa. L’ultimo caso riguardava non omosessuali, ma una giovane che lo scorso giugno era stata impiccata nella città di Gorgan dopo che il fratello l’aveva messa incinta. Lui era stato prosciolto da ogni accusa perché aveva detto di essersi pentito. Il governo inglese aveva denunciato l’iniquità della legge iraniana che discrimina le donne e aveva invitato Teheran a ricorrere alla pena capitale solo in caso di reati gravissimi.
Evidentemente l’essere gay costituisce una colpa degna del patibolo poiché anche attualmente continuano a pervenire dall’Iran notizie di esecuzioni. A confermarlo le parole di Yahyavi, esponente della commissione parlamentare per l'energia. Quando i colleghi inglesi gli chiesero spiegazioni sul caso di due minori impiccati, le cui fotografie sono state poi diffuse su Internet, il politico avrebbe semplicemente spiegato che «per l’islam l’omosessualità è proibita».


Secondo quanto riportato dal Times, Yahyavi aveva anche sottolineato che se «simili attività rimangono nella sfera privata non c’è problema, ma quando diventano pubbliche allora devono esser punite». Con la tortura, ma anche con la morte. «L’omosessualità è contro la natura umana - ha spiegato il deputato iraniano - e gli uomini esistono per riprodursi, gli omosessuali non si riproducono».

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