Come viaggiare con i piccoli (senza rovinarsi il viaggio)

RomaGli italiani rinunciano a tutto, ma non ai viaggi. Il turismo non risente più di tanto della crisi economica e per le vacanze di Natale fioccano le prenotazioni. Nell’ultimo scorcio del 2010 si registra un trend in crescita rispetto allo scorso anno. Solo a dicembre, secondo le previsioni, saranno 8 milioni gli italiani in partenza mentre 7 milioni sono ancora indecisi, a fronte di 6 milioni di persone che si sono mosse nel dicembre 2009.
Sempre maggior fascino suscitano le mete esotiche e i paesi lontani. Ma viaggiare con bambini può essere un rischio se non si prendono le opportune precauzioni. A tal fine il ministro del Turismo, Michela Vittoria Brambilla, che è anche mamma di un bimbo piccolo ha promosso la pubblicazione del manuale «In viaggio con i bambini» curato da Gian Vincenzo Zuccotti e Luca Bernardo, direttori del Dipartimento materno-infantile rispettivamente dell’ospedale Luigi Sacco e del Fatebenefratelli di Milano. La guida, che si può scaricare da Internet (sito italia.it) o ritirare nelle agenzie di viaggio, regala consigli semplici e pratici su come muoversi al meglio e in sicurezza con i figli al seguito. L’eccessiva superficialità, infatti, può metterli in serio pericolo.
«Viaggiare, magari in Paesi lontani, è certamente un’occasione di crescita, ma può presentare anche dei rischi - sottolinea il ministro Brambilla -. L’obiettivo di questo vademecum è di ridurre al minimo tali imprevisti, consentendo ai bambini e alle loro famiglie di vivere l’esperienza della vacanza con massima serenità».
Quattro gli argomenti di sicuro interesse. Si inizia con le vaccinazioni necessarie nella maggior parte dei Paesi in via di sviluppo, dove sono endemiche malattie fortunatamente rare nelle altre zone. Il secondo capitolo è dedicato alla valutazione dei rischi, che va fatta prima di mettersi in viaggio e dipende sia dal tipo di trasporto scelto che da fattori ambientali. La terza sezione si occupa invece di cosa mettere in valigia, dall’abbigliamento ai medicinali, e la quarta delle precauzioni da prendere una volta tornati a casa. Fondamentale è in quest’ottica una visita di controllo dal pediatra, perché alcune malattie come malaria o parassitosi intestinale possono presentarsi anche a distanza di tempo. Questa accortezza vale ancora di più per i bambini affetti da patologie croniche, che sono stati esposti a una malattia infettiva durante il viaggio o hanno trascorso più di tre mesi in un Paese in via di sviluppo. Una regola, questa, da non dimenticare, visto che i dati epidemiologici evidenziano, negli ultimi anni, un aumento dei viaggi internazionali diretti soprattutto verso i Paesi asiatici e del Medio Oriente con un tasso di crescita medio dell’attività turistica mondiale pari al 6,5 per cento. Ogni anno, quindi, 18 milioni di italiani si recano all’estero e il 10 per cento dei viaggiatori sceglie mete tropicali e subtropicali, dove condizioni igienico-sanitarie, abitudini alimentari, clima e stili di vita sono diversi dai nostri.

«Sono certa che questo libretto - conclude la Brambilla - aiuterà i genitori a trovare il giusto equilibrio tra l’esagerata disinvoltura che spinge taluni ad affrontare viaggi avventurosi senza preparazione adeguata e l’apprensione rinunciataria che indurrebbe altri a non varcare mai la porta di casa per timore di chissà quali conseguenze. Non bisogna avere paura di viaggiare con i nostri bambini. Bastano un po’ di attenzione e buonsenso».

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