Francesca Scapinelli
A differenza di Novecento, personaggio della pièce di Baricco da cui è stato tratto anche il film La leggenda del pianista sulloceano, la Anna di Se fuori ci fosse il mare - lo spettacolo di e con Caterina Casini, in scena fino a domani alla Cometa Off - a bordo di una nave non trascorre la vita, ma appena cinque giorni. Eppure questo arco di tempo le è sufficiente per riflettere su limiti e desideri e per fare incontri che le daranno una nuova consapevolezza.
E anche se questa donna di mezza età non ha il talento di Novecento, che suona il piano solo se sente il mare sotto di sé, loceano per lei ha altrettanto valore. Nonostante non lo veda: loblò, unico elemento scenografico, è opaco, «forse finto». Nellangustia della sua cabina Anna si trova dunque a pensare, ai limiti innanzitutto. «La pelle
non so se sia salvezza o prigione - riflette -. Certe volte vorrei andare in giro senza, completamente esposta, vedere una farfalla bianca poggiarsi sulla mia spalla rossa». Unimmagine ricorrente nel monologo, quella dellepidermide, involucro che indica protezione ma anche finitezza.
«Lo spettacolo nasce proprio da un pensiero sul tema del limite - spiega lattrice e regista, autrice del testo assieme a Stefania Incagnoli e Camilla Zapponi -, che da giovani sentiamo come un confine da superare. Quando si matura, però, ci si rende conto che è importante anche laccettazione del limite. È nato così un personaggio delicato, con alcune fragilità ma con la capacità di riprendersi». Una figura in cui è facile immedesimarsi: genuina, stufa di fare perennemente la fila, di essere seconda a Rosa, la cugina «vincente» che sta accompagnando in America dove si sposerà (Rosa, non Anna, che si accontenta di abiti e uomini «di seconda mano»). Invece Anna non sopporta le gare, non vuole primeggiare, solo non «sentirsi gelatina, fuori tempo, fuori luogo, fuori tema» o «come un foglio spiegazzato che hanno tirato su e spianato». Decisivo per la protagonista lincontro con alcuni compagni di viaggio, tra cui un bambino sardo, Gavino, che le parla dei sogni; una suora silenziosa e felice, esempio di chi è riuscito a definirsi, a compiere una scelta precisa ed esserne felice; un signore raffinato, che la rende cosciente della volontà di cercare un mondo nuovo.
Lattrice si divide con bravura tra i personaggi e connota ciascuno di essi con affettuosa attenzione, a tal punto da farceli immaginare, accanto a lei sul ponte di quella nave. Fino allultima apparizione, quella di unirresistibile statua della Libertà.
Lo spettacolo è impreziosito dalle musiche di Carlo Siliotto, eseguite in scena da Fabio Battistelli (clarinetto e clarinetto basso), Enzo Veddovi (fisarmonica); Giacomo Dominici (contrabbasso).
Fino a domani al teatro Cometa Off, via Luca della Robbia 47. Biglietti 7,50 euro intero, 5 euro ridotto. Informazioni: 06.57284637.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.